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Quei pogrom figli dell'odio e dell'ignoranza

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L'accusa russa: i disordini all'aeroporto Makhachkaly sono stati provocati attraverso i social network, anche dal territorio dell'Ucraina

"I disordini all'aeroporto Makhachkaly sono stati provocati attraverso i social network, anche dal territorio dell'Ucraina e dalle mani dei servizi speciali occidentali". Lo ha affermato, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa russa 'Tass', è il presidente della Federazione russa Vladimir Putin nel corso di una conferenza stampa sulla situazione in Daghestan. Putin ha detto che Kiev, "sotto la guida di mecenati occidentali, sta cercando di istigare i pogrom in Russia".. "Non si può descrivere quello che è successo in Daghestan, una dimostrazione di odio, di intimidazione. Alcune persone hanno paragonato quello che è successo con i progrom e penso che sia una buona descrizione vedendo i video di quello che è successo. Dal Cremlino non è arrivato nessuna condanna" per l'assalto nell'aeroporto della capitale di Daghestan, "non abbiamo sentito assolutamente nulla da Putin, non una parola di condanna o uno stop per questo tipo di violenze. E questo silenzio vale più di mille parole". Ad affermarlo è il portavoce la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby nel corso del briefing alla Casa Bianca in merito all'assalto in Daghtan.

Il Daghestan al centro dell'attualità dopo l'assalto antisemita di ieri sera all'aeroporto di Makhatchkala è una Repubblica della Federazione Russa che per superficie (oltre 50 mila km2) e per popolazione (circa 3 milioni di abitanti) è la più grande del Caucaso settentrionale. La regione, che confina con l'Azerbaigian, la Russia, la Georgia e la Cecenia e che era prevalentemente turcofona, nel 1860 entra nel girone della Russia. Successivamente diventa una Repubblica socialista autonoma nel 1921 e dal 1991 diventa una delle 22 Repubbliche della Federazione Russa. La popolazione del Daghestan è a maggioranza musulmana (circa l'85%), sunnita di tradizione sufi.

Nel 1999 il Daghestan viene destabilizzato da un'insurrezione scatenata dagli islamisti della Cecenia e vive un lungo periodo di instabilità e di violenze. Nel 2007 il leader ceceno Doku Umarov, desideroso di instaurare la Sharia sull'insieme del Caucaso del Nord, crea l'Emirato del Caucaso, un Emirato vicino al gruppo terroristico Al-Qaeda. Nel 2014, l'uomo, considerato come il nemico giurato della Russia, viene ucciso dalle forze russe che cercano di mettere in sicurezza il paese in vista dei Giochi olimpici invernali di Sochi.

Nel 2017 il Daghestan, che era ancora considerato come un bastione della guerriglia islamica, fornisce all'Isis il suo più grande contingente davanti all'Arabia Saudita, la Giordania o la Tunisia. Nel 2017 il presidente russo Vladimir Putin sceglie un suo protetto, Vladimir Aboluaievitch Vassiliev, per guidare il paese e cercare di mettere in riga il paese alle prese con la corruzione e il terrorismo islamico.

31 Ottobre
Autore
Claudio Mascagni

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