Come ti riciclo il regalo non gradito
Alzi la mano chi sotto l’albero ha ricevuto un dono non gradito. Immagino che saranno tanti
Alzi la mano chi sotto l’albero ha ricevuto un dono non gradito. Immagino che saranno tanti. Così, o stipiamo il regalo nella nostra stanza degli orrori o lo ricicliamo, secondo la tendenza ormai in atto da tempo. Aggeggi elettronici che non sappiamo usare, maglioni extralarge o troppo small, bottiglie di vino modesto, mug pacchiane, l’elenco dei cadeaux deludenti è infinito.
L’arte del riciclo fa parte del bagaglio umano, dal cibo avanzato trasformato in straordinari pasticci e zuppe, così oggi i regali indesiderati seguono anche loro uno straordinario destino di economia circolare, sia per evitare sprechi sia per dare una seconda vita al prodotto. E secondo un’analisi Coldiretti almeno un italiano su quattro ha ricevuto un dono natalizio non gradito: di solito, ce ne disfiamo regalandolo ad amici più stretti e parenti, altrimenti si va nel negozio dove è stato acquistato per chiedere un buono, o seguendo la moda del momento si vende sui siti specializzati sul web.
Ma a Torino sono andati oltre. Perché è nata l’iniziativa "è brutto ma non lo butto", che si è tenuta ieri al Centro Commerciale Lingotto di Torino, presso il cortile di Gus-To, dove dalle 19 alle 24 si poteva consegnare il regalo presso il van del riciclo creativo, ritirare un gettone per cenare a prezzi scontati presso le attività di ristorazione e poi attendere la riffa serale per ritirare a sua volta un regalo. Alla fine, un modo di stare insieme diverso, in nome della sostenibilità, della socialità e del fare economia.
Pensate alla faccia però di chi ha vinto un dono che aveva a sua volta regalato...
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