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Ma quanto ricicla il NordItalia

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Tra i comuni che riciclano il primato resta al Nord. Cresce comunque la voglia green: ora sono 629 i Ricicloni

La presentazione dei risultati e la premiazione dei virtuosi si è tenuta durante la terza giornata dell’Eco-Forum 2023, la conferenza nazionale sull’economia circolare organizzata a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club presso l’Hotel Quirinale con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Lazio; in collaborazione con Conai, Conoe, Comieco, CoReVe, CoRePla, CiAl, Ricrea, Rilegno, Cic, Biorepack e con partner Novamont, Ecomondo e le riviste Rifiuti Oggi e La Nuova Ecologia.

Più nel dettaglio, la percentuale di cittadini che risiedono nei Comuni Rifiuti Free e che contribuiscono a contenere i quantitativi di rifiuti da avviare a smaltimento, rapportata al totale della popolazione italiana, è del 6%, con un aumento di 34.206 persone servite da sistemi di raccolta differenziata significativamente efficienti. Dei 629 comuni virtuosi, sono ben 409 i piccoli Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, 180 quelli con un numero di abitanti compreso tra i 5.000 e i 15.000 e 36 quelli oltre i 15.000. Oltre agli ormai consueti 4 capoluoghi del Triveneto: Trento, Treviso, Belluno e Pordenone.

Pochi i centri oltre i 30.000 abitanti, dove le difficoltà nel gestire in modo efficiente le raccolte sono maggiori se non opportunamente progettate e organizzate. Ad eccezione di Capannori (46.253 abitanti) e Fonte Nuova (32.684 abitanti), sono tutte realtà collocate nel Nord Italia: Castelfranco Emilia (33.054 abitanti), Carpi (71.869 abitanti), Montebelluna (31.095 abitanti), Conegliano (36.007 abitanti), Castelfranco Veneto (32.935 abitanti), Mira (37.542 abitanti) e Belluno (35.529 abitanti). Tra i centri oltre i 50.000 abitanti riscontriamo solo i capoluoghi di Pordenone (51.725 abitanti), Treviso (97.298) e Trento (135.753 abitanti), unica città oltre i 100.000 abitanti.

“I numeri dell’edizione 2023 - ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore generale Legambiente - ci confermano come il passaggio da un’economia di tipo lineare a una di tipo circolare sia possibile a partire dal lavoro di amministrazioni virtuose e sindaci attenti; ma che c’è ancora molto da fare, dai piccoli Comuni ai centri più grandi fino alle città, dove stentano a diffondersi sistemi di raccolta che tengono insieme qualità e prevenzione dei rifiuti avviati a smaltimento, primo tra tutti il porta a porta combinato con la tariffazione puntuale".

Dei 3.518.952 cittadini Rifiuti Free, 2.436.999 risiedono in un Comune la cui gestione dei rifiuti avviene a livello consortile. Una conferma della validità dei sistemi di gestione su larga scala ci arriva dai due Consorzi veneti della provincia di Treviso, il Consiglio di Bacino Priula e il Consiglio di Bacino Sinistra Piave. Rispettivamente primo e secondo nella speciale classifica “Cento di questi Consorzi” sopra i 100mila abitanti, organizzano la raccolta per 555.694 e 299.107 abitanti, contenendo la produzione di rifiuto da avviare a smaltimento a livelli bassissimi, al di sotto dei 50 kg/ab/anno. A seguire, al terzo posto in classifica, con 70,1 kg/ab/anno e 175.247 abitanti Aimag Spa in Emilia-Romagna.

Per la classifica sotto i 100mila abitanti dopo la Comunità Montana del Gennargentu Mandrolisai in Sardegna con un pro-capite secco residuo (Kg/a/ab) di 47,0, seguono in Trentino-Alto Adige Amambiente Spa con 49,5 kg/ab/anno e Asia Azienda Speciale per l'Igiene Ambientale con 55,0 kg/ab/anno.


 

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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