Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Il Codacons denuncia rincari dagli alimentari ai trasporti

supermercato.jpg

L’impatto degli aumenti dei listini abbraccia in particolare trasporti, alimentari, ristorazione, turismo, comunicazioni.

Il mese di agosto si è chiuso con una raffica di rincari che, per alcuni prodotti, hanno registrato un vero e proprio record. Lo denuncia il Codacons, che ha elaborato i dati definitivi dell’Istat sull’inflazione analizzando l’impatto degli aumenti dei listini per trasporti, alimentari, ristorazione, turismo, comunicazioni.

L’incremento più elevato si registra per i biglietti dei voli intercontinentali, le cui tariffe sono cresciute ad agosto del +176% su base annua – spiega l’associazione – L’energia elettrica del mercato libero, invece, ha segnato un aumento mostruoso del +135,9%, mentre fortissime tensioni si registrano nel comparto alimentare, dove ad esempio l’olio di semi è rincarato del 62,2% rispetto ad agosto del 2021, il burro del 33,5% e la pasta del 25,8%. Solo per il cibo – analizza il Codacons – una famiglia di 4 persone si ritrova a spendere oggi 786 euro annui in più a causa dei rincari registrati nel comparto alimentare, che ad agosto segna una inflazione record del 10,5%.

Ma la lista degli aumenti è, purtroppo, particolarmente lunga, e investe ogni aspetto della vita quotidiana dei cittadini. Per acquistare un’automobile usata occorre spendere in media l’11,1% in più; gli elettrodomestici costano il 20,8% in più, mentre macchine fotografiche e videocamere aumentano del 23,8% - denuncia il Codacons – Per una notte in hotel il conto sale del 16,3%, e anche il comparto delle comunicazioni ha ritoccato al rialzo i listini: gli apparecchi per la telefonia fissa salgono del 19,2%, i servizi postali del 6,4%.

Considerati i consumi complessivi di un nucleo familiare “tipo”, con una inflazione a questi livelli ogni singola famiglia dovrà mettere in conto una maggiore spesa pari a +2.580 euro su base annua – calcola il Codacons.

“Rincari di questo tipo sono insostenibili per le famiglie italiane, e oramai alcuni servizi e prodotti finora di largo consumo stanno diventando un lusso per ricchi – spiega il presidente Carlo Rienzi – In attesa di capire come aumenteranno le tariffe di luce e gas per l’ultimo trimestre dell’anno, appare evidente come non sia più rinviabile un intervento sui prezzi dei beni di prima necessità, a partire dagli alimentari, per i quali è necessario un taglio dell’Iva in modo da determinare una immediata riduzione dei listini al dettaglio e un alleggerimento della spesa dei consumatori”.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

Commenti