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Se scoppia la guerra in Ucraina l'Italia soffrirà poco

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Bellodi (Luiss): "un problema enorme di sicurezza degli approvvigionamenti anche se l'Italia è messa un po' meglio rispetto ad altri Paesi"

Sarebbe "la guerra alle nostre porte", la guerra "alla frontiera dell'Ue" e anche e soprattutto "un problema enorme di sicurezza degli approvvigionamenti" anche se l'Italia è messa "un po' meglio rispetto ad altri Paesi". Leonardo Bellodi, professore alla Luiss Business School, parla delle implicazioni della crisi ucraina, mentre la diplomazia continua a lavorare per scongiurare un'eventuale invasione russa dell'Ucraina. "La Germania si approvvigiona al 40% di gas russo - afferma - In Italia siamo messi un po' meglio grazie al fatto che abbiamo il gas da più fonti". Dalla Russia, "ma anche gas che ci arriva dal Greenstream libico, dal Ttpc e dal Tap", che "in questo momento si rivela assolutamente fondamentale per quanto riguarda la sicurezza degli approvvigionamenti italiani".

Ma "non è certamente una situazione che ci lascia star tranquilli", dice. Anche sabato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, affermava dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco che "nel caso di interruzioni della catena di rifornimento del gas da parte della Russia, per questo inverno siamo al sicuro". "Ci sono molti che non la pensano così perché non è detto si vinca la sfida con altri Paesi che forniscono per esempio l'Asia", replica Bellodi. E comunque, "anche nel momento in cui si dovesse garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, sicuramente ci sarà un'impennata dei prezzi molto alta". "Non è un bene per le persone - continua - e soprattutto per le industrie energivore che consumano molto gas e che in Europa saranno ancora meno competitive rispetto al resto del mondo".

Per il portavoce del Pentagono, John Kirby, la Russia potrebbe attaccare l'Ucraina anche oggi, ma c'è ancora spazio per la diplomazia. Impossibile sapere cosa ci sia davvero nei piani di Vladimir Putin di fronte ai timori per quella che appare come la guerra più annunciata della storia. Convinto che "sino a che c'è un minimo spazio, un minimo spiraglio per la diplomazia nulla vada lasciato intentato", Bellodi evidenzia anche quello che "risulta abbastanza inusuale" in questi giorni con la diffusione di informazioni da parte Usa sul possibile attacco che potrebbe essere letta come "un modo per fare pressione nei confronti della Russia".

Una Russia che, osserva, "è già in una crisi economica piuttosto importante". E c'è il monito di ulteriori sanzioni, "enormi". "Credo la Russia - dice - stia pensando che queste nuove minacce per quanto riguarda le sanzioni, che fino adesso non hanno toccato il settore energetico europeo, non siano in realtà un'arma spuntata". Il punto torna sul peso del gas. "Secondo alcuni analisti non è vero che l'Ue può fare a meno del gas russo", prosegue, citando un recente rapporto secondo cui "possiamo restare senza gas russo per circa non più di 40 giorni visto che gli stoccaggi sono al minimo in questo momento". E se "è vero che von der Leyen ha detto che potremmo avere dei carichi Lng da parte del Qatar, degli Usa", ci "sono due temi": ovvero, "non sappiamo se siano sufficienti" e "sicuramente sappiamo che ci sarà una competizione tra Stati e i prezzi aumenteranno ancor di più".

L'impatto sulle bollette. E "nel caso in cui ci sia una competizione con il Qatar, con gli Stati Uniti e con altri Paesi che in questo momento vendono nei mercati asiatici, che sono più 'remunerativi', sicuramente - secondo Bellodi - si scatenerà una guerra dei prezzi che non farà bene all'industria europea e ai cittadini europei".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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