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Ucraina: descalation febbrile ma la Russia prepara l'invasione

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La diplomazia corre, come testimonia il colloquio Draghi-Putin. Intanto però Mosca incassa l'appoggio della Transnistria e dell'Ungheria

La tensione resta forte tra Russia e Ue-Usa-Gb. "Ignorando le nostre preoccupazioni, Stati Uniti e Nato hanno ribadito il diritto dei Paesi a scegliere liberamente la loro sicurezza", ha affermato Vladimir Putin, sottolineando che "non si tratta solo di assicurare questa libertà". "Questo diritto è solo una parte dell'equazione dell'indivisibilità della sicurezza. La seconda parte dice che non si può rafforzare la propria sicurezza a spese di quella di altri Paesi", ha riassunto Putin. Le richieste avanzate dalla Russia, ha riassunto il Presidente russo dopo aver incontrato il Premier ungherese Viktor Orban, sono lo stop all'espansione della Nato, del dislocamento di armi vicino ai confini russi e il ritiro delle infrastrutture della Nato alla situazione del 1997.

"Le richieste della Russia per garanzie di sicurezza in Europa sono state di fatto ignorate. Non c'è stata una risposta adeguata alle nostre richieste principali", ha ribadito il Presidente russo.

La conferenza del presidente Putin ha fatto seguito alle parole del segretario di Stato americano Antony Blinken che "ha esortato una immediata de-escalation russa e il ritiro delle truppe e l'equipaggiamento russo dalla frontiera con l'Ucraina. Altrimenti ci saranno risposte di sanzioni gravi": questo è quanto ha riferito il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, dopo la telefonata fra Blinken e il suo omologo russo Sergei Lavrov.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto stamattina una conversazione telefonica con il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Secondo quanto riferisce una nota di Palazzo Chigi, sono stati concordati un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia.

Intanto Viktor Orban rompe le righe dell'Ue e della Nato: il Premier ungherese ha incontrato oggi al Cremlino Vladimir Putin assicurando al leader russo la sua disponibilità a cooperare con Mosca, anche se ha affermato di essere arrivato "per una missione di pace". L'opposizione interna lo ha accusato di aver tradito gli interessi nazionali con il suo viaggio a Mosca, una accusa a cui il leader del Cremlino ha di fatto risposto rendendo noti i prezzi scontati del gas garantiti dalla Russia all'Ungheria. "E' il nostro 13esimo incontro. E' cosa rara. Non c'è praticamente pià nessuno dei leader Ue che c'erano", ha detto Orban che ad aprile rischia una sconfitta di fronte all'opposizione che si presenta unita per la prima volta. "Nessun leader Ue vuole la guerra o il conflitto. Siamo pronti per un accordo razionale", ha affermato.

Nel frattempo sono cominciate esercitazioni militari russe sono in corso anche in Transnistria, la regione della Moldova orientale di fatto sotto controllo di Mosca. Fra i diversi scenari ipotizzati per un intervento militare della Russia contro l'Ucraina vi è quello di un'intervento lanciato proprio dalla Transnistria, dove dal 1992 sono dislocati 400 militari russi come 'caschi blu'.

Il Gruppo operativo delle forze russe, composto da circa mille soldati, con lanciagranate Ags-17, si è esercitato in un poligono della regione contro "l'avanzamento della fanteria e dei mezzi militari nemici", mettendo in pratica "spostamenti sotto copertura, individuando postazioni di rito e improvvisando coperture". "Attenzione speciale è stata data alla distruzione di obiettivi di piccole dimensioni a distanze massime" e al controllo di un deposito di munizioni nella regione.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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