Salvini e la sua voglia di visita a Mosca

''Davanti a tutte queste polemiche a volte mi viene da dire: 'Ma chi me lo fa fare, io passo due giorni con i miei figli e i miei genitori e tenetevi le vostre polemiche e la vostra guerra...'' ha sbottato Matteo Salvini a Parma parlando della bufera mediatica causata dall'annuncio di una sua visita a Mosca.

Sulla visita a Mosca ''ci lavoro e ci lavorerò'', ma ''sulla pace non mollo''. E insiste: "Qui non stiamo parlando di una partita di pallone o delle elezioni a Parma, dove si vince o si perde e io voglio vincere... La guerra è un'altra cosa. Spero che tutti si mettano d'accordo sul fatto che la ricerca della pace non è di destra o di sinistra, di leghisti, comunisti e fascisti, di milanisti o interisti, ma è fondamentale, è il valore supremo per salvare vite in Ucraina e posti di lavoro in Italia e io non mollo finchè non ce la faccio...''.

''Non pretendo applausi, ma neanche insulti, perchè una visita a Mosca non è ''un week end a Forte dei marmi... Andare in territorio di guerra per cercare di portare la pace non è esattamente un fine settimana a Riccione... Ma poi, notando che da Renzi a Letta, da Meloni a Calenda, si è levato un grido di attacchi e e polemiche, a volte mi viene da dire: 'Ma chi me lo fa fare, io passo due giorni con i miei figlie e i miei genitori e tenetevi le vostre polemiche...'' ha continuato Salvini.

"Matteo Salvini è bravo a tesaurizzare le sue sparate. Quanto più clamore suscita, tante più reazioni provoca. A scorrere le agenzie, sembra quasi che il capo della Lega abbia più titoli di Zelenski e di Putin. E tutto gratis. È ovvio che Salvini non andrà a Mosca e se mai dovesse andarci sarà per fare un giro sulla Piazza Rossa o parlare con qualche commesso del Cremlino. Poi, si sa, Draghi telefona a Putin ma Salvini potrà sempre dire che lui gli ha citofonato per chiedergli “scusi, è vero che lei ha invaso l’Ucraina?” scrive in una nota Osvaldo Napoli deputato di 'Azione' e componente della commissione Esteri di Montecitorio.