Comincia la scuola ma mancano migliaia di maestre
Il presidente nazionale Redaelli è al lavoro per risolvere i problemi del reclutamento
Settembre si avvicina e anche quest’anno, le scuole paritarie dell’infanzia, come quelle statali, devono fare i conti con un problema: la carenza di docenti. I dati precisi sono in elaborazione, ma, sul territorio nazionale, per la Federazione italiana scuole materne-Fism alla quale fanno riferimento 9000 realtà educative non profit frequentate da circa 500.000 bambini e dove lavorano oltre 40.000 persone - mancherebbero al momento alcune migliaia di educatrici e insegnanti. Il dato diffuso ieri per la sola provincia di Padova, dove le materne paritarie sono circa duecento con diciottomila bambine e bambini indica - esempio eclatante - il numero di 150 maestre da trovare sulle 900 in organico.
Due le cause di questa pesante situazione: “il passaggio alle scuole statali, dove le condizioni contrattuali sono migliori, di tante maestre che sino allo scorso anno lavoravano nelle paritarie e da esse hanno goduto di una buona formazione; poi l’insufficiente numero di laureate e laureati dovuto al numero chiuso di non poche università”, osserva in una nota il presidente nazionale Fism Giampiero Redaelli.
“Siamo da tempo al lavoro - sottolinea - per risolvere questi problemi. Il primo è un obiettivo che potremmo raggiungere con maggiori contributi che però stentano ancora ad arrivare, mentre fatichiamo già a sostenere i costi di gestione per gli aumenti che toccano tutti e tutto, e per il calo demografico che comporta sempre più meno iscrizioni di bambine e bambini, o addirittura la chiusura delle scuole, in tanti posti unici presidi educativi e sociali. Il secondo obiettivo, invece, prendendo atto di quanto sta facendo il Ministero per sbloccare le procedure per il reclutamento ferme da anni e con nuovi bandi per saturare le attuali piante organiche, vogliamo raggiungerlo attraverso concrete proposte di convenzionamento".
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