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Altro che data che unisce, il 25 aprile è un giorno che divide

bande colore

Dal testo di Scurati oscurato in Rai al boicottaggio della gioia dell’Inter scudettata fino alla lotta politica tra Salvini e l’Anpi

Antonio Scurati si può vantare di essere entrato nel Guinness dei primati. Ha scritto un testo che è stato censurato ma che risulta essere il più letto una volta censurato. Nel senso che se non fosse stato censurato non sarebbe stato letto così tante volte, cioè sarebbe passato in sordina come il ‘solito’ pistolotto antifascista. E che ci sia una cosa intellettuale antifa alla vigilia del 25 aprile è come il picnic con la salsicciata e la gita fuoriporta. Però a destra hanno sempre paura delle parole lasciate in libertà attorno al 25 aprile e la sinistra ha il terrore di quando governa la destra, così, non sapendo come e perché attaccarla, fa una cosa di sinistra: taccia di fascista tutto ciò che di sinistra non è. Generando il panico dall’altra parte, perché evidentemente qualche scheletro con l’olio di ricino tra le falangi e il fez sul teschio ce l’hanno.

C’è poco da fare, l’Italia resta una nazione manichea. I rossi da una parte e i neri dall’altra. Cioè, i rossoneri da una parte e i nerazzurri dall’altra. Aria di derby appena trascorso, quello di Milano. Quello che ha visto l’Inter cucirsi la seconda stelletta, che significa 20 scudetti, celebrati proprio battendo i rivali nella stracittadina, vale a dire il Milan. E il derby di Milano era stato preceduto da parole ecumeniche e ammonitrici, arrivando addirittura a chiedere (meglio, imporre) all’Inter di tenere un profilo basso nel caso della vittoria che avrebbe sancito lo scudetto, per non offendere lo sconfitto. Della serie, tuteliamo chi perde (il Milan) stemperando i meriti di chi vince. Il generale Vannacci, stavolta a ragione, avrebbe tuonato che questo è un mondo al contrario.

E a proposito del generale Roberto Vannacci, si va delineando lo scacchiere delle elezioni europee. I bookmakers dànno l’ufficiale candidato con la Lega, in un collegio come quello del nordest  che lo vedrebbe scontrarsi contro Alessandro Zan del Pd, omosessuale dichiarato da cui prende il nome il decreto pro Lgbt+ che non è sbocciato, così osteggiato da Vannacci, che nel suo libro non ha mai lesinato critiche a quel mondo che, parole sue, normale non è.

Intanto proprio il 25 aprile il leader della Lega Matteo Salvini dovrebbe annunciare urbi et orbi la candidatura di Vannacci a Milano, città dove l’Anpi vorrebbe impedire che si presentasse l’ultimo libro del ministro leghista, dal titolo ‘Controvento’. Ma anche a sinistra non hanno imparato la lezione di Scurati oscurato in Rai: se oggi boicotti un testo, questo viene automaticamente amplificato grazie ai canali social. Confutare è diverso da boicottare, fa rima più con argomentare che con censurare. Peccato, anche l’Anpi è rimasto al 1945.

 

24 Aprile
Autore
Gian Luca Campagna

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