La memoria per la Shoah resta antidoto all'indifferenza
Il perché della data del 27 gennaio a ricordo dell'orrore di Auschwitz. Mattarella: "Mai abbassare la guardia"
27 gennaio, giorno dela memoria, del ricordo della Shoah, cioè dello sterminio degli ebrei noto anche come Olocausto da parte della follia nazista. La data è il 27 gennaio perchè si ricordano le truppe sovietiche entrare con i carri armati nel campo di concentramento nazista in Polonia di Auschwitz, svelandone al mondo intero l'orrore. Furono più di 5 milioni gli ebrei uccisi nella Shoah (catastrofe), mentre con il termine Olocausto (significato letterale 'bruciato vivo') si indica l'intero genocidio perpetrato dai nazisti nei confronti dei popoli a loro indesiderati (15 milioni).
La Giornata della Memoria, che si celebra oggi in tutto il mondo, non ci impone solamente di ricordare i milioni di morti, i lutti e le sofferenze di tante vittime innocenti, tra cui molti italiane. Ma ci invita a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza. A partire dai banchi di scuola. Perché la conoscenza, l’informazione e l’educazione rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società giusta e solidale.
"E, come recenti episodi di cronaca attestano, mai deve essere abbassata la guardia. Auschwitz, con i suoi lugubri reticolati, le ciminiere e le camere a gas, è diventato il simbolo dell'orrore nazista, del male assoluto. Ma è, e deve essere, la testimonianza costante di quali misfatti sia capace l'uomo quando si abbandona, tradendo la sua stessa umanità, a sentimenti, parole e ideologie di odio e di morte" afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato in occasione della celebrazione della Giornata della Memoria al ministero dell'Istruzione.
"Nel Giorno della Memoria, che ricorda le vittime dei campi di sterminio nazisti e il folle e criminale progetto di genocidio degli ebrei d’Europa, voglio far giungere a tutti i partecipanti alla cerimonia ufficiale -che si svolge quest’anno al ministero dell’Istruzione- agli studenti, ai telespettatori -dice ancora il Presidente della Repubblica- la mia vicinanza e il mio sostegno".
Quando le truppe russe entrarono nel campo di Auschwitz– la più imponente e sciagurata macchina di morte mai costruita nella storia dell’umanità – si spalancarono di fronte ai loro occhi le porte dell’Inferno. Nel cuore dell’Europa si era aperta una voragine che aveva inghiottito secoli di civiltà, di diritti, di conquiste, di cultura. Una delirante ideologia basata su grottesche teorie di superiorità razziale aveva cancellato, in poco tempo, i valori antichi di solidarietà, convivenza, tolleranza e perfino i più basilari sentimenti umani: quelli della pietà e della compassione".
"La storia aveva subito, in meno di un ventennio, un tragico stravolgimento, tornando a concezioni e pratiche barbare e crudeli, che si pensava fossero retaggio di un passato ormai remoto. Guerra, stermini, eccidi ne furono -ricorda Mattarella- le tragiche ma inesorabili conseguenze".
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