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Nemmeno il terremoto in Turchia ferma la guerra

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Mentre continua a salire il bilancio dei morti in 16mila vittime, l'Onu cerca di aprire un corridoio umanitario

Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia. Secondo l'ultimo dato fornito dal presidente Recep Tayip Erdogan, i morti sono 16.546.

Il segretario generale dell'Onu, António Guterres, si dice aperto all'idea di consegnare aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto in Siria attraverso altri valichi, oltre a quello dBab al-Hawa, unico corridoio umanitario approvato dalle Nazioni Unite tra la Turchia e le zone controllate dai ribelli nel nord della Siria.

"Ovviamente sarei molto felice se il Consiglio di Sicurezza raggiungesse un consenso per permettere di usare altri valichi" ha detto, sottolineando che "molte agenzie umanitarie non Onu stanno già consegnando attraverso altri valichi".

Oggi il primo convoglio dell'Onu, formato da sei camion, è entrato nel nord della Siria, attraverso il valico di Bab al-Hawa che non è stato danneggiato dal terremoto a differenza della strada che si deve attraversare per raggiungerlo.

"L'Onu ha fatto del suo meglio per affrettare la risposta", ha aggiunto Guterres assicurando che "altri aiuti stanno arrivando, ma molti, molti di più sono necessari"."Il terremoto ha colpito mentre la crisi umanitaria nel nord ovest della Siria stava già peggiorando", ha continuando sottolineando l'urgente bisogno di aiuti umanitari.

"Siamo tristemente coscienti del fatto che ancora non abbiamo visto la piena estensione dei danni e della crisi umanitaria", ha poi concluso dicendo che all'inizio della prossima settimana lancerà un appello lampo ai donatori per la Siria.

"Nemmeno le migliaia di morti del terremoto devastante in Turchia e Siria hanno interrotto la via della guerra e verso il baratro dei potenti della terra. Anzi, con una crudele disinvoltura, mentre ancora i pochi soccorritori scavano tra le macerie per trovare persone ancora in vita, i potenti pensano solo a vendere e trafficare in armi sempre più micidiali". Così Luigi de Magistris

. "Assistiamo in queste ore – osserva - ai viaggi per le capitali europee occidentali di quello che vogliono far passare per il Nelson Mandela bianco del terzo millennio che chiede ai governanti sempre più armi, più missili a lungo raggio, più aerei, più carri armati. Ci trascinano nell’apocalisse della guerra mentre l’apocalisse del terremoto uccide sorelle e fratelli. E quelli che dovrebbero essere i capi di governo e di stato dei paesi con più diritti e progresso, invece di mettere la loro forza e potenza per provare ad ottenere un cessate il fuoco, per unire tutte le forze umane e materiali per correre in soccorso della gente sotto le macerie, fanno i conti economici delle armi che inviano per aumentare le morti nella martoriata Ucraina".

"Ed anzi – conclude de Magistris - si sono macchiati anche dell’ignominia di inviare quei pochi aiuti solo alla Turchia e non alla Siria. E poi a Sanremo assistiamo all’elogio di una Costituzione splendida violata e tradita però dalle nostre istituzioni. Di umanità e di cuore tali governanti non hanno più nulla ma sono vestiti di abiti fatti solo di interessi politici, economici e di potere".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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