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Sottosegretario Costa: ‘Consideriamo obbligo vaccinale’

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Il componente dell’esecutivo ha parlato anche di Green Pass e terza dose

L'obbligo vaccinale per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione”, così il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa rispondendo su Cusano Italia Tv a una domanda sull’eventualità di introdurre l’obbligo vaccinale a tutte o solo ad alcune fasce della popolazione. Il sottosegretario ha collegato l’eventualità di introdurre l’obbligo all’andamento del piano vaccinale delle prossime settimane. “Vediamo quali saranno i dati delle vaccinazioni, dopodiché ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga - prosegue Costa - il Governo ha deciso di avviare un percorso basato sul rapporto di fiducia tra Esecutivo e cittadini che ha prodotto risultati importanti. Credo che in questa fase convenga continuare su questo percorso ma siamo pronti a valutare ogni iniziativa”.

Terza dose

Il Sottosegretario Costa si è poi spostato sul fronte ‘terza dose’, illustrando l’eventualità di introdurla per tutti i cittadini con più di 50 anni, invitando poi i cittadini per i quali è già prevista ad avvantaggiarsi con la prenotazione della dose aggiuntiva. "Ad oggi le indicazioni della comunità scientifica ci dicono che la dose aggiuntiva può essere somministrata a over 60 anni, fragili e personale sanitario. È però ragionevole pensare ad una estensione della platea nei prossimi mesi. Penso, ad esempio, ai 50enni”. 

Green Pass

Riguardo il Green Pass, Costa ha aggiunto che solo al raggiungimento del 90% della popolazione vaccinata si potrà “Aprire una fase nuova e rivedere anche le misure restrittive, come l'utilizzo del Green pass, mancano circa 2 milioni di cittadini per raggiungere questo obiettivo". Sull’eventuale proroga dello stato di emergenza, Costa ha rimandato “Le eventuali valutazioni al momento opportuno. Credo che oggi sia una riflessione prematura Penso che ai cittadini preoccupi di più l'eventuale prolungamento delle misure restrittive come l'obbligo di Green pass, più che lo stato di emergenza che individua solamente un metodo gestionale”.

2 anni fa
Autore
Piergiorgio Michelangeli

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