Il Covid vinto tra vaccini e caldo
Il ministro della salute Speranza cauto e fiducioso rispetto ai dati analizzati del Covid nell'ultimo periodo
"Pensare di gestire la pandemia come un anno fa sarebbe fuori dalla storia perché siamo in una situazione diversa soprattutto grazie al 91,36% di persone sopra i 12 anni che si è vaccinata. Noi possiamo guardare il futuro con maggiore fiducia anche se questo non significa che la pandemia è finita. Ci vogliono cautela e fiducia". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza a 'Che tempo che fa' su Rai3.
"Abbiamo autorizzato la quarta dose per gli immunocompromessi e dobbiamo accelerare su questo nelle prossime settimane. Al momento la comunità scientifica dice che non c'è evidenza di una quarta dose per tutti. Si sta ragionando di estendere un secondo richiamo per le fasce generazionali più avanzate, se ne discute in queste ore. Mi confronterò con gli altri ministri a Bruxelles e ci faremo guidare come sempre dall'evidenza scientifica" ha detto il ministro. "Valuteremo anche se farlo e quando farlo, se subito o nella fase pre-autunnale", ha aggiunto.
"Nelle ultime settimane c'è stato un aumento dei contagi, ma oggi osserviamo che la curva si è appiattita, valuteremo nelle prossime settimane sulle misure da intraprendere, compreso l'uso delle mascherine al chiuso su cui abbiamo ancora l'obbligo, mentre altri paesi non ce l'hanno". "Tendenzialmente l'arrivo della stagione primaverile aiuta - ha aggiunto Speranza - valuteremo nel mese di aprile su quello che avverrà a maggio, giugno e luglio. L'invito e' quello di tenere un atteggiamento di grande prudenza e attenzione".
"Dobbiamo insistere con la campagna di vaccinazione, anche ora che si sta più all'aperto. Queste misure per ora sono idonee e positive, è vero che sono aumentati i casi ma nell'ultima settimana c'è stata una stabilizzazione. Ora 472 posti letto in terapia intensiva, un anno fa 4mila. Ora possiamo affrontare con le conoscenze e gli strumenti la situazione. Possiamo avere un approccio diverso" ha detto il ministro della Salute.
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