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Torna lo spreco alimentare nelle case degli italiani

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I dati del Rapporto 'Il caso Italia' 2022 di Waste Watcher International: da etichette a lista della spesa, strategie contro food waste

Torna a crescere lo spreco di cibo nelle case degli italiani. Ma perché? Un italiano su 2 (47%) ammette di scordare spesso il cibo acquistato, il 46% sostiene che il cibo era reduce dal frigorifero dei negozi e a casa è deperito in fretta. Un italiano su 3 (30%) confessa di calcolare male le quantità di cibo che servono in casa, ma anche (33%) di essere preoccupato di non avere abbastanza cibo a casa, quindi di esagerare negli acquisti. Sono i dati del Rapporto 'Il caso Italia' 2022 di Waste Watcher International, diffuso alla vigilia della IX Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell’Università di Bologna, su monitoraggio Ipsos.

I dati Waste Watcher dimostrano quindi che ci sono ampi margini di miglioramento nelle fasi di acquisto e gestione del cibo, nell’ottica di prevenire lo sperpero domestico degli alimenti. Per contrastare il fenomeno, le famiglie italiane chiedono: innanzitutto di potenziare l'educazione alimentare, a partire dai banchi di scuola. Una richiesta che da anni è al top dei provvedimenti invocati dagli italiani, anche nel 2022 ben 9 su 10 (89%) ritengono che questa misura sia la più utile per arginare lo spreco del cibo. Poi: 4 italiani su 5 (83%) chiedono di migliorare le indicazioni sulle etichette, il 72% prospetta confezioni più piccole e cresce la percentuale di chi immagina di applicare tassazioni sulla base di una sorta di ‘sprecometro’, un’ipotesi che raccoglie il 54% del consenso.

A livello di acquisto, le strategie messe in atto per la prevenzione dello spreco vedono in testa la programmazione di spese più frequenti per alimenti freschi (41%) mentre il 36% sceglie di organizzare la distribuzione del cibo nel frigo e nella dispensa per data di scadenza e 1 italiano su 3 (34%) si presenta al supermercato con la lista della spesa. Infine, in chiave di consumo l’86% degli italiani previene lo spreco partendo dal cibo più deperibile e valutando le quantità prima di cucinare. E l’85% testa personalmente gli alimenti scaduti da poco, prima di gettare il cibo.

"La tendenza a una diminuzione dello spreco alimentare domestico, che a livello nazionale e globale gioca la parte del leone con un’incidenza del 60-70% sulla filiera campo-tavola, ha interrotto sensibilmente il suo slancio positivo con il ritorno alla vita sociale, sia pure in distanziamento e nella delicata convivenza con il virus - spiega l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco Zero e della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare - Una battuta di arresto che si spiega in parte per la ripresa del consumo extra-domestico, pur con tutte le limitazioni del caso e in parte per la difficoltà generale delle condizioni di vita dell’ultimo anno e il disorientamento generato da una pandemia che stenta ad allentarsi".

2 anni fa
Autore
Pasquale Lattarulo

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