A Taipei arrivano i nostri
Una delegazione degli Stati Uniti oggi a Taiwan per il dopo elezioni, per cercare di allentare le tensioni con la Cina
"La dichiarazione del Dipartimento di Stato americano sulle elezioni nella regione cinese di Taiwan viola gravemente il principio di 'una sola Cina', i tre comunicati congiunti Cina-Usa e va contro l'impegno politico degli Stati Uniti di mantenere solo relazioni culturali, commerciali e non ufficiali con la regione di Taiwan. Invia anche un segnale gravemente sbagliato alle forze separatiste per l' 'indipendenza di Taiwan'. Deploriamo fortemente e ci opponiamo fermamente a tutto ciò, e abbiamo presentato serie rimostranze alla parte statunitense". Lo ha dichiarato in una nota un portavoce del ministero degli Esteri di Pechino nel giorno dell'arrivo a Taipei di una delegazione non ufficiale degli Stati Uniti.
"La questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina e la prima linea rossa che non deve essere oltrepassata nelle relazioni Cina-Usa", ha precisato il portavoce, sottolineando che "il principio di una sola Cina è una norma fondamentale nelle relazioni internazionali e il fondamento politico delle relazioni Cina-Usa. La Cina si oppone fermamente al fatto che gli Stati Uniti abbiano qualsiasi forma di interazione ufficiale con Taiwan e che interferiscano negli affari di Taiwan in qualsiasi modo e con qualsiasi pretesto".
E' atteso oggi l'arrivo a Taiwan di una delegazione non ufficiale degli Stati Uniti. Lo ha confermato l'ambasciata 'de-facto' degli Usa a Taipei all'indomani delle elezioni a Taiwan che hanno visto il successo del candidato del Partito Democratico Progressista, William Lai, con il 40,2% dei voti. Domani la delegazione inviata dall'Amministrazione del presidente Joe Biden avrà colloqui con "una serie di figure politiche di spicco", ha affermato in una nota l'American Institute di Taiwan.
Secondo cinque persone che hanno familiarità con i piani citate dal Financial Times, la Casa Bianca ha incaricato l'ex vice segretario di Stato democratico, James Steinberg, e l'ex consigliere repubblicano per la Sicurezza nazionale, Stephen Hadley, di guidare la delegazione bipartisan.
Pechino "affronti la realtà" e rispetti i risultati delle elezioni a Taiwan, che hanno visto il successo del candidato del Partito Democratico Progressista, William Lai, con il 40,2% dei voti. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri di Taipei dopo che un funzionario di Pechino ha definito le questioni legate a Taiwan un "affare interno" della Cina.
In un comunicato stampa, il ministero degli Esteri ha osservato che i 12 alleati diplomatici di Taiwan e i governi o i parlamenti di oltre 50 Paesi si sono congratulati in seguito alle elezioni presidenziali e legislative del 13 gennaio. Nonostante ciò, ha aggiunto, un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha rilasciato una dichiarazione in cui "in modo ridicolo" si riferiva alle elezioni e a tutte le questioni relative a Taiwan come ad un "affare interno" della Cina.
Il ministero degli Esteri di Taiwan ha quindi esortato Pechino a "rispettare" i risultati elettorali, aggiungendo che la posizione della Cina è in contrasto con il consenso internazionale e lo status quo nella regione. "La Cina - si conclude la nota - deve affrontare la realtà e abbandonare i suoi sforzi per fare pressione su Taiwan" se le parti vogliono riprendere interazioni positive e affinché le relazioni tra le due sponde dello Stretto ritornino sulla strada giusta.
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