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Ingresso Nato: Zelensky pressa e Tajani frena

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Il ministro degli esteri propenso come gli alleati a dare il pass all'Ucraina ma non con Kiev in guerra

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky arriva a discutere con i leader della Nato nella seconda giornata del summit di Vilnius con l'intenzione di essere "sulla stessa lunghezza d'onda" con tutti i "partner" della Nato. Lo dice lo stesso Zelensky, prima di entrare alla Litexpo, il complesso fieristico alla periferia della capitale lituana dove si riunisce il summit, usando toni diversi rispetto al tweet di ieri pomeriggio.

"In agenda oggi - dice Zelensky - abbiamo tre questioni prioritarie. La prima sono i pacchetti di armi, nuovi pacchetti di armi per sostenere il nostro esercito sul campo di battaglia. La seconda è l'invito nella Nato e noi vogliamo essere sulla stessa lunghezza d'onda con tutti".

"Oggi quello che sentiamo e capiamo è che avremo questo invito, quando le misure di sicurezza lo permetteranno: voglio discutere con i nostri partner di tutte queste cose. La terza cosa di cui si parlerà oggi e per le quali intendo battermi sono le garanzie di sicurezza sulla strada verso la Nato", conclude prima di entrare nella sala, senza prendere domande dai cronisti.

Sull'adesione dell'Ucraina alla Nato "la decisione c'e', il problema è il quando, non certamente quando è in corso la guerra, per i rischi di escalation". E' quanto ha detto il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervitato da Rtl.102.5 'Non stop News' da Vilnius dove è in corso il vertice della Nato. Un vertice in cui è ribadito il pieno sostegno politico, militare, economico all'Ucraina, ribadisce Tajani ricordando che oggi si svolgerà la prima riunione del Consiglio Nato-Ucraina "un modo per coinvolgere" Kiev ed "un primo passo" nel processo dell'adesione.

Il ministro degli Esteri ha poi sottolineato che "sosteniamo ogni iniziativa diplomatica" e di pace, ricordando quella del Vaticano, "ma la pace non può prescindere dal fatto che l'Ucraina torni ad essere libera". "Il dialogo è sempre importante", ha detto ancora ribadendo che sono "aperte le porte della diplomazia" e che "lavoriamo per trovare una soluzione", riconoscendo che "non è facile" e che ci "vorrà ancora un po' di tempo".

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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