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I sette punti degli agricoltori

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Continua la protesta del comparto agricolo, previsti disagi con l'utilizzo dei trattori

"Noi agricoltori non siamo oppositori delle istituzioni, anzi chiediamo l'immediato coinvolgimento degli organi preposti per la formazione di un tavolo tecnico composto da chiunque possa contribuire alla soluzione delle problematiche, oltre che da agricoltori attivi". Il disagio degli agricoltori “ha reso necessaria la mobilitazione dei trattori affinché tutti i cittadini italiani ed europei prendano consapevolezza che la figura dell'agricoltore è destinata a scomparire senza una urgente ed indifferibile inversione di marcia”. E’ quanto scrivono gli agricoltori di Riscatto Agricolo nella proposta programmatica di riforma strutturale nel settore agricolo che consegneranno al governo, composta da sette punti.

“Non siamo oppositori delle istituzioni - precisano - anzi chiediamo l'immediato coinvolgimento degli organi preposti per la formazione di un tavolo tecnico composto da chiunque possa contribuire alla soluzione delle problematiche, oltre che da agricoltori attivi".

I disagi, spiegano sono creati dall'aumento “della burocrazia, costi di produzione troppo elevati, contributi dei contratti di filiera evidentemente sbilanciati a favore dell'industria, norme falsamente pubblicizzate a favore dell'agricoltura, impossibilità di difendersi dalla fauna selvatica e la perdita di suolo agricolo coltivabile in favore degli impianti fotovoltaici a terra”.

Ecco i sette punti del documento che Riscatto agricolo consegnerà al governo: “costi di produzione e concorrenza sleale; tavolo tecnico; obbligo di utilizzo delle materie prime italiane; etichettatura; semplificazione burocratica e rinnovamento totale Psr e Pac, accise gasolio; calamità naturali; moratoria dei debiti fiscali e bancari”.

Per quanto riguarda i “costi di produzione e concorrenza sleale” gli agricoltori rivendicano “la necessità di una autentica azione di salvaguardia e tutela dei prodotti del territorio nazionale, partendo dalla determinazione del costo di produzione come previsto dalla direttiva europea e come attuabile dal disegno di legge. In tale contesto si inserisce anche l'intervento sulla concorrenza sleale e dunque riconoscimento dei Made in Italy (tracciabilita del prodotto-avvio immediato senza ulteriori proroghe "Granaio Italia"). Per gli allevamenti: revisione dei contratti di Soccida”.

Nel secondo punto gli agricoltori chiedono “l’istituzione immediata di un tavolo tecnico permanente con effettivo coinvolgimento di veri agricoltori nella formazione di ogni iniziativa che riguardi, direttamente o indirettamente, il settore agricolo ed alimentare”. Sull’obbligo di utilizzo delle materie prime, sottolineano che “il consumo di prodotti nazionali va privilegiato, rispetto a quello proveniente dall'estero” mentre sull’etichettatura chiedono “l’indicazione dell’origine della materia prima sui prodotti di filiera alimentare e indicazione della provenienza”. Infine chiedono “semplificazione burocratica” e una “totale sospensione delle accise dei carburanti agricoli per alleviare la pressione economica e ridurre i costi di produzione al fine di favorire la competitività del settore e la sua ripresa”, “ il riconoscimento più celere degli status di calamità naturale e la revisione della legge 102/2004 e contributi grandine sospesi”e “la moratoria sui mutui, prestiti bancari e interventi sulle cartelle esattoriali e debiti fiscali”.

 

9 Febbraio
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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