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La Treccani vara le nuove parole

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Da underdog ad armocromista, il linguaggio dettato dalle leader Meloni e Schlein

"Underdog" legato alla figura della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e "armocromia" e "armocromista" alla segretaria del Pd Elly Schlein sono alcuni dei neologismi entrati nell'uso comune destinati ad aver una certa durata e per questo sono stati scelti dall'Osservatorio della Lingua Italiana Treccani e raccolti ora nel "Libro dell'Anno 2023", appena pubblicato dall'Istituto della Enciclopedia italiana. Tra le nuove parole anche "decarbonizzarsi", "granchio blu", "digiuno intermittente", "oblio oncologico" e "eco-talebano", sostantivo dispregiativo affibbiato "all'attivista ecologista che compie azioni dimostrative estreme" come gli aderenti a Ultima Generazione.

Molti termini segnalati nella sezione "Le parole dell'anno" derivano dal linguaggio della politica, che registra le novità avvenute nel Paese. Tra i neologismi registati anche "bonacciniano", aggettivo e sostantivo per indicare "chi fa riferimento a Stefano Bonaccini, politico e presidente della Regione Emilia Romagna, lo sostiene, ne condivide la linea politica" e "schleiniano", ugualmente aggettivo e sostantivo attribuito a "chi fa riferimento a Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, e la sostiene, condividendo la sua linea politica".

E tra le locuzioni che si sono imposte maggiormente nell'anno appena passato, viene registrata "famiglia queer" sull'onda emotiva della prematura scomparsa della scrittrice Michela Murgia che ha contribuito a diffonderla insieme ad altre due locuzioni suggestive citate sempre da Murgia in relazione a un’organizzazione degli affetti non tradizionale: sono "madre d'anima" e "figli d'anima". Quest'ultimi sono sardismi - spiega la Treccani . "che evocano una Sardegna rurale e povera, non lontanissima nel passato, nella quale i figli di coppie indigenti o rimasti orfani venivano accolti da altre famiglie biologiche, fuori da ogni vincolo giuridico". Quanto a "famiglia queer" viene definita come "la comunità di persone che, indipendentemente dal genere d'appartenenza o dall'orientamento sessuale, vivono insieme per scelta e sono legate da affinità affettive, sentimentali e dalla condivisione delle attività".

Le nuove parole selezionate dall'Osservatorio della Lingua Italiana Treccani mostrano come politica, tecnologia, ambiente e costume hanno avuto un peso determinante nella loro diffusione. Così si sono imposti anche all'attenzione anche; "controegemonia"; "esternalizzazione delle frontiere"; "movimento delle tende"; "orbanizzare"; "privatocrazia".

La sensibilità della pubblica opinione verso i cambiamenti climatici, e in particolare verso l'innalzamento delle temperature del Pianeta, ha contribuito all'affermazione di parole quali "Caronte"; "codice calore"; "downburst"; "ebollizione globale"; "eco-talebano"; "e-fuel"; "european green deal"; "iper-estate"; "iperturismo"; "isola di calore umano".

Cambiano i costumi, cambiano le abitudini delle persone, cambia l'economia e la società, interviene la cronaca e cambiano, di conseguenza, anche le parole. Si registra allora "ergastolo della patente"; "gravidanza solidale"; "cavaiola"; "iperturismo"; "skin shaming"; "transilienza"; "diversity editor"; "dealcolato"; "inflazione da avidità"; "pizzo di Stato"; "pull factor"; "anti orso".

Un ruolo importante nelle neo formazioni lessicali lo hanno avuto, inoltre, le innovazioni tecnologiche. Da cui "intelligenza artificiale generativa"; "modello linguistico di grandi dimensioni"; "pregiudizio algoritmico"; "elaborazione del linguaggio naturale".

Anche i social media hanno avuto le loro parole, come "barbienheimer", "booktok", "challenge" e "deinfluencing". Tutti termini che si aggiungono a "femminicidio", la parola dell'anno scelta dalla Treccani per evidenziare l'urgenza di porre l'attenzione sul fenomeno della violenza di genere, stimolare la riflessione e promuovere un dibattito costruttivo intorno a un tema che è prima di tutto culturale.

"I neologismi selezionati per il Libro dell’Anno Treccani 2023 meritano di essere segnalati - spiegano i linguisti dell'Osservatorio della Lingua Italiana - perché hanno contrassegnato l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, fotografando la sensibilità politica, sociale e culturale degli italiani e i cambiamenti nelle opinioni e nei costumi. Sarà il tempo a stabilire il destino lessicografico di questi neologismi, ovvero la loro fortuna nelle future edizioni dei dizionari. Il nostro lavoro è stato quello di individuare le nuove parole che, nel corso del 2023, hanno presentato la maggiore rilevanza dal punto di vista socioculturale, sia nell'uso comune che nella loro ricorrenza nella stampa e nella saggistica".

 

15 Gennaio
Autore
Paolo Martini

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