Divergenze tra Usa e Ue sulla questione ucraina
A Bruxelles prevale lo scetticismo degli europei mentre Usa e Regno Unito sono convinti che si apriranno scenari di guerra
Sul rischio di un'effettiva invasione della Russia c'é una divisione geopolitica. Da una parte gli Stati Uniti, e il Regno Unito, per i quali le truppe ammassate da Mosca sui confini dell'Ucraina suggeriscono che la Russia può iniziare un conflitto in Europa. D'altra, Paesi europei, più vicini all'eventuale teatro di guerra, che rimangono scettici su questa eventualità.
E' quanto scrive oggi il Washington Post, sottolineando come la Germania sia "particolarmente resistente" alla visione di Washington e Londra. Vi sono molte ragioni, ed interessi, dietro questa divisione, ma in fondo c'e' una percezione differente di Vladimir Putin e delle sue azioni, con molti in Europa che pensano che il suo sia un bluff.
"In Europa la percezione è che la Russia stia costruendo una minaccia militare per ottenere concessioni", afferma Liana Fic, esperta di Russia della Körber Foundation di Berlino, attualmente al German Marshall Fund di Washington.
Ricordando l'incidente in cui è incorso nei giorni scorsi il vice ammiraglio tedesco Kay Achim Schonbach, che è stato costretto ad offrire le dimissioni dopo il clamore delle sue dichiarazioni dovute al fatto che in un convegno in India ha detto che dovremmo dare alla Russia il rispetto che mostra di desiderare "mettendoci pressione" in Ucraina, il Post sottolinea che queste posizioni sono condivise da molti che pensano che Putin non vuole veramente il conflitto. Ma vorrebbe ottenere il massimo delle risposte alle sue richieste di sicurezza, che, va ricordato, comprendono anche la fine dell'espansione ad oriente della Nato.
"Nessuna complicazione, ma una forte unità tra i Paesi membri e i nostri partner internazionali" sulle sanzioni da far scattare contro la Russia nel caso in cui "il dialogo non abbia successo" così Peter Stano, uno dei portavoce della Commissione europea, ha risposto ad una domanda sulle sanzioni Ue all'indomani della riunione dei ministro degli Esteri a Bruxelles. "C'è la determinazione a essere pronti, c'è un lavoro ben avanzato - ha sottolineato Stano - per poter mettere in atto un forte deterrente e misure robuste nel caso in cui il dialogo non abbia successo e se da parte russa non ci sarà una de-escalation".
Intanto, le forze militari russe hanno dato il via a un'altra esercitazione in Crimea e vicino ai confini con l'Ucraina. Sono coinvolti nelle manovre circa 6mila soldati, aerei da combattimento e bombardieri. Si tratta di una operazione interforze in cui sono coinvolte, oltre che l'aeronautica, le forze di difesa anti aerea, unità navali del Mar Nero e del Mar Caspio, ha reso noto il comandante delle forze del distretto militare meridionale, Aleksander Dvornikov.
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