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Dalla Von der Leyen a Draghi passando per Macron l'Europa denuncia i corridori umanitari di Mosca e abbraccia Zelensky

Si inasprisce la lotta alla Russia da parte della Ue. I vertici dei paesi europei e quelli della stessa Unione a stretto giro si incontreranno per decidere sul tavolo dell'orinde del giorno diversi punti, che vanno dall'inasprimento delle sanzioni a Putin all'idea di sostenere ulteriormente l'Ucraina. "Il cinismo morale e politico del presidente russo, Vladimir Putin, sui corridoi umanitari è insopportabile" ha dichiarato il leader francese, Emmanuel Macron, riferendosi all'apertura di corridoi umanitari verso Russia e Bielorussia secondo la proposta di Mosca. "Gli attori umanitari devono poter intervenire, quindi devono esserci dei cessate il fuoco" ha spiegato Macron in un'intervista a Tf1 nella quale ha parlato di un "discorso ipocrita" dalla Russia, "che consiste nel dire: 'proteggeremo le persone per portarle in Russia' ".

Con il presidente del Consiglio Mario Draghi "discuteremo del nuovo pacchetto di enforcement" contro la Russia, dopo i "tre pacchetti di sanzioni" già adottati. "Dobbiamo essere sicuri che non ci siano falle e gli effetti delle sanzioni siano massimizzati" dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, prima di incontrare il premier a Bruxelles. Sul tavolo anche la questione di come "proteggere" i consumatori dalle conseguenze del caro energia, aggravato dalla guerra in Ucraina. 

Per eventuali compensazioni ai Paesi Ue più penalizzati dalle sanzioni nei confronti della Russia "non c'è nessuno schema specifico: se ne discuterà nel Consiglio Europeo" di Versailles dice il presidente del Consiglio Mario Draghi, rispondendo, a margine dell'incontro con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a Bruxelles, a chi gli chiede se si vada verso l'istituzione di un fondo Ue per perequare l'impatto delle sanzioni.

Il presidente Volodymyr Zelensky "chiede un'adesione dell'Ucraina all'Ue. Noi sosteniamo l'appartenenza alla famiglia europea e siamo molto aperti su questo. Il processo però è lungo: l'entrata nell'Ue è sempre preceduta da profonde riforme strutturali" sottolinea Mario Draghi, a margine dell'incontro con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a Bruxelles. "In ogni caso noi li sosteniamo: non c'è nessuna prevenzione, nessuna obiezione di principio", conclude.

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