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Altri aiuti all'Ucraina mentre la Romania guarda

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Gli usa e la Danimarca portano soldi e mezzi a Kiev intanto Bucarest minimizza il drone russo che ha sconfinato

Nuovi aiuti militari di Copenaghen sono stati al centro dei colloqui fra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la premier danese Mette Frederiksen, oggi in visita a Kiev. Lo riferisce Ukrinform, ricordando che piloti ucraini si stanno addestrando in Danimarca sugli F-16.

"Benvenuta a Kiev, cara premier Mette Frederiksen - ha scritto Zelensky su X - sono grato per l'aiuto militare danese, specie sugli F-16. Ci avviciniamo a vederli nei cieli ucraini. Sono grato per l'assistenza danese nello sminamento e sono in attesa di produrre equipaggiamento danese in Ucraina".

Intanto gli Stati Uniti annunciano aiuti all'Ucraina per altri 175 milioni di dollari nel giorno della visita a Kiev del segretario di Stato americano Antony Blinken. Il pacchetto, di cui dà notizia il dipartimento di Stato, comprende equipaggiamento la difesa aerea, munizioni per i lanciarazzi Himars e munizioni per l'artiglieria. Secondo il Pentagono, dall'inizio dell'invasione un anno e mezzo fa, gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina aiuti per 43 miliardi di dollari.

"Nella controffensiva in corso, i progressi hanno accelerato nelle ultime settimane. Questa nuova assistenza contribuirà a sostenerli e a dare ulteriore slancio". Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken durante una conferenza stampa a Kiev con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

E poi torna il drone russo caduto in terra rumena. 'A Bruxelles un po' l'invasione ce l'aspettavamo'. Episodi di attacchi russi molto vicini ai confini di Paesi Nato, come quello denunciato ultimamente dalle autorità rumene, non devono far pensare che l'Alleanza atlantica possa essere coinvolta nella guerra in Ucraina, perché "non siamo in questa situazione". Lo sottolinea il commissario europeo all'Economia ed ex ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ospite del Festival della Politica, trasmesso in diretta da Mestre, nel Veneziano.

Un altro "momento terribile" del mandato da commissario, ricorda Gentiloni, "è stato l'invasione dell'Ucraina. Qui noi un po' ce l'aspettavamo, a Bruxelles. Non è stato così in generale nell'Occidente. Qualcuno forse ricorderà che, nei giorni immediatamente precedenti al 24 febbraio, cioè l'invasione russa, si è svolto il tradizionale incontro, che si fa tutti gli anni a Monaco di Baviera, sui temi della difesa e della sicurezza internazionale. Se uno andasse a rileggere i dibattiti, i convegni, gli incontri, i panel di quella riunione, moltissimi dei grandi attori internazionali continuavano a sostenere che era impensabile un'invasione russa su grande scala. Noi avevamo lavorato per molti giorni e quindi nella situazione drammatica siamo stati, credo, anche in grado di reagire molto rapidamente, perché il primo pacchetto di sanzioni europeo è partito dopo due giorni l'invasione".

"E' vero - continua - che è molto grave quello di cui ha parlato Klaus Johannis, il presidente rumeno. Ma non credo che dobbiamo dare la sensazione che la situazione, da questo punto di vista, possa scappare di mano. Io sono stato testimone, in modo del tutto casuale, di un episodio diverso, ma in un certo senso emblematico: era un altro G20, ma a Bali, un anno fa, erano le 4 e mezza del mattino quando un missile russo colpì parte del territorio polacco. E il presidente Joe Biden, verso le 5, ha convocato una riunione e il messaggio è stato, a Roma si direbbe 'State bboni', cioè 'non arrivate a delle conclusioni, da questo punto di vista'. Quindi, penso che non vadano sottovalutati questi incidenti. Ma non bisogna neanche prenderli come l'inizio di un'escalation che coinvolga la Nato in questa guerra. Perché - conclude - non siamo in questa situazione".

Infatti la caduta del drone russo in territorio rumeno non è "una minaccia diretta" contro Bucarest. Lo ha detto il ministro della Difesa rumeno Angel Tilvar, citato dall'agenzia Agerpress, dopo aver ammesso che l'aereo senza pilota potrebbe non essere esploso al momento dell'impatto, ma che sia semplicemente caduto o che alcuni pezzi siano finiti in territorio rumeno. "Questo non ci rende felici, ma non credo che si possa parlare di un attacco e, come ho detto prima, credo che dobbiamo saper distinguere tra un atto di aggressione e un incidente", ha dichiarato.

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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