Il rogo della Venere segno del nostro tempo
L'artista Michelangelo Pistoletto: 'sono pronto a rigenerarla, con il suo messaggio non è distrutta affatto'
Il fatto che la 'Venere degli stracci' di Michelangelo Pistoletto, la cui installazione è stata inaugurata a Napoli, in piazza Municipio lo scorso 28 giugno, sia stata distrutta nella notte "non mi stupisce, mi spaventa perché mi mette davanti a una situazione drammatica del nostro tempo. Un tempo in cui si continua a rispondere a qualsiasi proposta di bellezza, di pace e di armonia con il fuoco e con la guerra. Mi sembra quasi l'eco di quello che sta succedendo nel mondo dove c'è gente che dà fuoco da tutte le parti". Lo dice all'AdnKronos il maestro Michelangelo Pistoletto ricordando che "ci sono fuochi ben più gravi, ben più pericolosi che consumano la vita delle persone. Questa Venere rappresenta - dice Pistoletto - la rigenerazione, rappresenta la possibilità che ci sia un'armonia tra gli estremi, ovvero tra la bellezza e la brutalità. Purtroppo vediamo che la brutalità risorge continuamente". Per contrastare questa tendenza, secondo Pistoletto, "bisogna continuare ad andare avanti con pazienza e far capire che proprio anche chi brucia alla fine viene bruciato".
Pistoletto si dice "molto contento della solidarietà che viene da parte del sindaco che ha avuto delle sollecitazioni di molta gente a Napoli". Il primo cittadino partenopeo, Gaetano Manfredi, ha infatti annunciato la volontà di rifare l'installazione. "Io sono pronto - afferma Pistoletto - se questo avviene, a rigenerare la Venere la quale con il suo messaggio non è distrutta affatto. Anzi, si potenzia e si mette in evidenza la sua necessità che è quella di creare un equilibrio e un'armonia". L'azione di distruzione dell'opera d'arte "suscita non solo sdegno ma necessità di proseguire verso una strada diversa, che è la strada dell'armonia", conclude.
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