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Aiuto, arriva il vino col bollino nero

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Federalimentare e Coldiretti: 'bollino nero alcolici proposta scellerata da parte di Nutriscore'

"La proposta di applicare un bollino nero agli alcolici è l'ennesimo attacco senza alcun fondamento scientifico alle nostre eccellenze alimentari". A dichiararlo è Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, sull'ultima notizia che riguarda il Nutriscore. Dopo il prosciutto crudo, l'olio d'oliva e il parmigiano reggiano, infatti, a finire nel mirino del Nutriscore sono le bevande a base di alcol che, secondo l'inventore del sistema di etichettatura francese, dovrebbero essere bollate con una lettera F nera.

"L'ennesima proposta scellerata di un sistema, quello del Nutriscore, che si basa sulla distinzione tra cibi salubri e insalubri, profondamente sbagliata - commenta Vacondio, che continua - Siamo di fronte a un attacco irrazionale. È chiaro che il consumo dell'alcol debba essere moderato e consapevole, ma bollarlo come qualcosa di sbagliato senza se e senza ma è l'ennesima scelta insensata di un sistema che penalizza le nostre eccellenze senza apportare nulla di buono alla salute dei consumatori". E conclude Vacondio: "E ora che nell'occhio del ciclone entra anche il vino, sarei curioso di sapere cosa ne pensano i nostri amici francesi".

No al bollino nero sulle bottiglie di vino che rischia di essere ingiustamente diffamato da un sistema di etichettatura ingannevole che mette in pericolo anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy, con l’Italia che è il principale produttore ed esportatore mondiale. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla proposta di uno degli ideatori del sistema Nutriscore Serge Hercberg di aggiungere alla serie di colori e lettere una F con cui bollare di nero tutte le bevande alcoliche indipendentemente dalla gradazione al fine di evidenziarne la pericolosità per la salute.

E’ del tutto improprio assimilare l’abuso di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo regolare di un bicchiere di vino ai pasti.

Si tratta peraltro di una conferma di quanto possa essere fuorviante il sistema a colori dell’etichetta NutriScore che, evidenzia Coldiretti, potrebbe indurre in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, prescindendo dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all’interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato. Le etichette a colori, infatti,si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni escludendo paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.

In questo modo si finisce paradossalmente per escludere eccellenze della Dieta mediterranea, dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, a vantaggio di prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. L’attacco al vino peraltro arriva alla vigilia della revisione del regolamento di ripartizione dei fondi Ue della promozione dei prossimi anni che rischia di prevedere tagli dei fondi destinati propria al vino oltre che alla carne, ai salumi e alla birra contro i quali hanno lanciato un appello il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia in una lettera inviata al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani e ai leader dei principali partiti politici.

Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale, precisano Coldiretti e Filiera Italia, va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tutti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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