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Euro24. L'Italia, la gioia di Zaccagni e la Svizzera

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Gli azzurri si stringono attorno al gol al 98' del laziale ma incombe l'ottavo di finale contro la Svizzera

Il telefono di Mattia Zaccagni sta esplodendo, non smette di vibrare. Il giorno dopo il primo gol in Nazionale e uno dei più importanti della sua carriera, Zaccagni appare rilassato, ma dentro di lui le emozioni della notte di Lipsia continuano a vivere e, a fargli rendere conto di quello che è effettivamente successo al 98' di Croazia-Italia, ci pensano tanti contributi virali sui social. Uno dei più condivisi è l'incredibile somiglianza con il gol di Alessandro Del Piero nella semifinale del Mondiale 2006 a Dortmund contro la Germania (anche se questo è valso 'solo' una qualificazione agli ottavi di un Europeo); l'altro è l'esultanza del figlio Thiago, postato dalla moglie Chiara, nel rivedere papà segnare.

"Il numero di messaggi ricevuti non lo so, ancora devo rispondere a molti - ammette l'esterno della Lazio in un'intervista a Vivo Azzurro TV  -. Ne scelgo uno: quello di mia moglie con il video che ha poi postato, in cui mio si sente mio figlio dire 'Ba Ba Ba' (sta imparando a dire 'papà', ndr). Ma me ne sono arrivati da amici, vecchi compagni, vecchi allenatori". 

E anche da chi a Dortmund segnò quasi alla stessa maniera: "Con Alex Del Piero ci siamo sentiti stanotte. Era molto felice e molto contento per me, mi ha detto di continuare così". La dinamica del gol, Zaccagni se la ricorda benissimo per quante volte lo ha rivisto in queste ore: "Calafiori è stato bravo a portarsi la palla avanti, poi mi ha visto con la coda dell'occhio e mi ha dato la palla perfetta per calciare. Io non ci ho pensato due volte".

Dopo il gol, anche l'esultanza con sterzata, pure quella simile a quella di Del Piero nel luglio di 18 anni fa: "Volevo avvicinarmi il più possibile alla panchina, sono arrivato alla bandierina e sono stato sommerso da tutti. Spalletti è venuto subito da me, mi ha baciato e abbracciato: era troppo importante passare il turno come secondi del girone, è stata una serata bella per tutti, che mi porterò per sempre nel cuore". 

Da una serata bella a un pomeriggio, quello di sabato, che l'Italia si augura sia altrettanto bello: "La forza del gruppo è importantissima in queste competizioni - aggiunge Zaccagni -. Nei club magari è facile crearla perché c'è più tempo per stare insieme. Ma questo è un gruppo bellissimo, stiamo bene e il mister è stato bravo in tutto questo". Tornata nel ritiro di Iserlohn quando erano ormai le 4 del mattino, dopo un volo che da Lipsia è atterrato all'aeroporto di Paderborn, l'Italia ha trovato davanti all'ingresso dell'hotel una decina di tifosi. Tanti, considerato l'orario. "Ci stanno dando una grande carica e la forza per continuare a sognare".

Nel 2006, il piccolo Mattia sognava nell'hotel di famiglia: dalla sala tv scorrevano le immagini da Berlino, da quell'Olympiastadion che sabato ospiterà l'ottavo di finale contro la Svizzera. "Tornare a Berlino sarà un'emozione forte per tutti noi. Avevo 11 anni e mi ricordo che dopo la partita fu bellissimo andare a festeggiare con i tifosi". Gli stessi, cresciuti come lui, che ieri sera ha fatto saltare dalla sedia con quel tiro a giro che da Del Piero, a Insigne e ora a Zaccagni continua a essere parte del dna Azzurro. 

26 Giugno
Autore
Massimo Risultato

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