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Palermo in piazza contro lo Spacca-Italia

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Le opposizioni incalzano mentre il governatore veneto Zaia difende la scelta della maggioranza Meloni

"Difendiamo l'unità nazionale". Opposizioni in piazza a Palermo dopo "le aggressioni fisiche della maggioranza in Parlamento". A lanciare la manifestazione unitaria, in programma alle 18 a piazza Verdi, sono Pd, M5s, Avs e Più Europa. "Non possiamo accettare che anche il Paese sia ostaggio di questo clima di intimidazioni continue - dicono -. Il Governo Meloni sta forzando la mano e prova a minare le basi democratiche della nostra Costituzione, procedendo a colpi di maggioranza verso l’approvazione dello Spacca-Italia e del premierato. Non permetteremo che vengano compromesse l’unità e la coesione nazionale". Alla manifestazione parteciperà anche la rete palermitana per l’attuazione e la difesa della Costituzione, nata lo scorso dicembre, composta da una trentina di sigle e aperta a tutti quei movimenti sociali che "si battono nei territori per attuare concretamente i valori della Costituzione, condividendo la preoccupazione per le sorti della Carta costituzionale".

"Portiamo all’iniziativa, in quanto soggetti della Rete in difesa della Costituzione - dice il segretario generale Cgil Palermo, Mario Ridulfo -, il nostro forte 'no' ai progetti di autonomia differenziata e premierato, che stravolgono la nostra Costituzione e creano diseguaglianze tra le regioni e tra i cittadini dello stesso Paese". Per il leader sindacale "un disegno pericoloso che punta a trasformare la democrazia in deriva autoritaria e che, assieme ad altri progetti di riforma che riguardano i magistrati e la stampa, e smantellando le garanzie di indipendenza e autonomia della magistratura, oltre che prevedendo l’elezione diretta del capo del governo, rafforzerebbe il potere esecutivo a danno degli altri poteri e priverebbe i cittadini del diritto a una libera informazione".

"Sono un inguaribile ottimista, penso che arriveremo a definire la legge. Mi spiace solo che questa riforma così importante sia bollata come una minaccia all’unità nazionale" Così il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, intervistato dal 'Corriere della Sera' sull'autonomia differenziata. "Su questa riforma ci sono pregiudizi che dovremo superare. Dovremo parlare al popolo del Sud che viene quotidianamente bersagliato da informazioni negative - spiega - Ma non è onesto far credere ai cittadini che questa sia un’operazione sovversiva che spacca il Paese. Non è la verità".

"Le discussioni entro la maggioranza sono sempre costruttive. Ma che salti il banco, nemmeno voglio pensarlo. L’Autonomia - sottolinea Zaia - è il grande contributo della Lega al Paese, ma non è un blitz ma un segno di grande coerenza di questo governo. È un dibattito democratico che deve avvenire dentro al Parlamento e ci sono tutti i presupposti per un bel lavoro a favore di tutti. Peraltro, l’Autonomia è un pilastro del programma di governo, così come il premierato. Ripeto: che salti il banco nemmeno voglio pensarlo".

Quanto agli scontri alla Camera "ciò che è avvenuto in Aula è indecoroso - osserva il governatore del Veneto - E qualunque violenza va condannata senza se e senza ma. Però, mi lasci anche dire che l’utilizzo del tricolore in quel modo, in un consesso democratico, è qualcosa che definire provocatorio è dire poco".

18 Giugno
Autore
Pasquale Lattarulo

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