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A Ventotene è un Mattarella fuori dagli schemi

Mattarella a Ventotene

Il Presidente della Repubblica suggerisce le linee future di indirizzo dell’Unione Europea

Sarà il semestre bianco, ovvero gli ultimi sei mesi di mandato in cui il Presidente della Repubblica non può più sciogliere le camere, oppure una maturazione di un pensiero condizionato dall’analisi di atteggiamenti e comportamenti registrati dalla UE durante la Pandemia, ma Sergio Mattarella al seminario 'Per un'Europa libera e unita', organizzato dall'Istituto 'Altiero Spinelli' in occasione dell'80/mo anniversario del Manifesto di Ventotene ha parlato di Europa con toni che mai aveva usato prima. Così Mattarella: “La crisi afghana ha messo in evidenza la scarsa, per usare un termine già ampio, capacità di incidenza dell’Unione europea sugli eventi, come avvenne anche in occasione della crisi siriana. Non è più’ possibile mantenere una condizione così, è indispensabile adottare subito gli strumenti di politica estera e di difesa comune”.

Il Capo dello Stato ha poi precisato: “Sono fermamente convinto dell’importanza dell’Alleanza atlantica, della Nato, pilastro fondamentale per l’Italia e per l’Europa, ma proprio quel rapporto chiede oggi che l’Unione europea abbia una maggiore capacità di presenza di politica estera e di difesa. Questa prospettiva è importante anche per gli Stati Uniti”.

Sulla questione migratoria: “L’Unione Europea deve avere finalmente una voce unica, deve sviluppare, in maniera maggiore di quanto sia avvenuto fin qui, un dialogo collaborativo con altre parti del mondo, particolarmente con l’Africa, per governare insieme questo fenomeno. Soltanto una politica di gestione del fenomeno migratorio dell’Unione può essere in grado di governarlo in maniera ordinata, accettabile, legale, senza far finta di vedere quello che avviene per ora, e senza essere tra poco tempo travolti da un fenomeno ingovernabile è incontrollabile”.

Poi, parlando di Europa, il Presidente ha ribadito un concetto che sa molto di teoria europeista di Altiero Spinelli: “Va trovata una formula che adegui la sovranità e questa formula che consenta di preservare la sovranità senza che sia meramente illusoria è la sovranità condivisa dell’Unione, che è l’unico modo per conservarla e mantenerla, praticandola, che consente di affrontare i tanti problemi globali. Abbiamo un’occasione importante: la Conferenza sul futuro dell’Unione: è un’occasione storica, da non perdere, pena un danno immenso alla vita dell’Europa per il futuro. Bisogna evitare il rischio che venga banalizzata, che venga tradotta in uno scialbo esame della situazione contingente, come emerge da qualche posizione nel contesto dell’Unione. E’ un’occasione storica per verificare lo stato dell’Unione, capire di cosa ha bisogno, di come realizzare e accrescere la sovranità condivisa, perchè l’Europa abbia un ruolo, garantendo anche per il futuro pace, libertà e benessere come ha fatto finora. Va fatto adesso, tra qualche tempo sarebbe troppo tardi”.

La voce unica ed unitaria dell’UE risulta fondamentale proprio in occasioni critiche come quelle del flusso migratorio: “L’Unione europea deve avere finalmente una voce unica, deve sviluppare, in maniera maggiore di quanto sia avvenuto fin qui, un dialogo collaborativo con altre parti del mondo, particolarmente con l’Africa, per governare insieme questo fenomeno. Soltanto una politica di gestione del fenomeno migratorio dell’Unione può essere in grado di governarlo in maniera ordinata, accettabile, legale, senza far finta di vedere quello che avviene per ora, e senza essere tra poco tempo travolti da un fenomeno ingovernabile è incontrollabile. L’Unione europea non può avere una moneta unica, una banca centrale e non avere una vera unione bancaria, un sistema finanziario unico, organico, ben organizzato. Altrimenti quello che abbiamo costruito in questi decenni rischia di essere compromesso nei suoi risultati, nella sua funzionalità da quello che manca”.

 

 

3 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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