Quella non confortante realtà raccontata al festival Brividi
A Roma si è conclusa la rassegna di letteratura noir e gialla organizzata da Danilo Villani, mixando nomi di grandi autori e temi di indubbio interesse
Sguardi verso la (non confortante) realtà, fiction di qualità, nomi che hanno richiamato il grande pubblico, nomi e temi interessanti, confronti sul tema sempre appassionanti. Si è appena conclusa la rassegna letteraria gialla e noir Brividi a Km 0 che si è svolta nell'anima del quartiere Tufello a Roma, nel gioiellino della bliblioteca Ennio Flaiano (l'unica in Italia intitolata al grande e sagace scrittore abruzzese trapiantato a Roma).
La direzione artistica di Danilo Villani ha regalato in questa seconda edizione conferme e sorprese, suscitando interese e curiosità in un pubblico folto e attento, oltre che competente, come avviene spesso negli incontri della letteratura di genere. Nella due giorni si è andati dai big della rassegna come Massimo Carlotto e Massimo Lugli, che hanno rispettivamente trattato temi sindacali e loschi traffici in un'Italia sempre più cupa (tradotta nel romanzo 'Trudy', mischiando sapientemente fiction e cronaca, come ormai ci ha abituato da decenni Carlotto) e una vicenda sempre ricca di suggestioni come che fine ha fatto Emanuela Orlandi, trattata dal cronista romano ne 'La ragazza del Vaticano', anche se poi Lugli ha snocciolato aneddoti che vanno dal delitto Pasolini alle vicende torbide della mala romana come la storia di Johnny lo zingaro e i crimini della banda della Magliana. Stimolanti anche gli incontri con l'autore Marco Caponera (ne 'Il distaccatore' c'è una vicenda surreale e grottesca come un mestiere a dir poco particolare, come colui che si occupa al posto di vigliacchi e timidi uomini/donne di mollare il partner...), con lo scrittore Gian Luca Campagna (il tema della dolce morte trattato in modo leggero, disincantato e perfino umoristico al di là di una storia da cronaca nera ne 'In viaggio con la morte', in una sorta di riproposizione contemporanea dei 5 desideri da esprimere da parte del condannato a morte, anzi del condannato a morte in forma volontaria), mentre hanno suscitato decisi apprezzamenti i momenti con Maila Cavaliere che ha argomentato attorno al genere lanciando parecchi spunti di riflessione e quello con Scilla Bonfiglioli, Andrea Franco e Denise Jane, incentrato sul genere spy, dove il giallo si trasforma in thriller e action. Il successo de Brividi a km 0 è scaturito anche dalla scelta della direzione artistica di puntare su moderatori di qualità, come giornalisti e autori diligenti oltre che puntuali nello stimolare gli autori, come Paolo Borgognone e Patrizio Nissirio. Ma come ogni festival che si rispetti appena scorrono i titoli di coda ecco che si pensa a delineare già la prossima edizione. Così abbiamo intervistato il direttore artistico Danilo Villani.
Che voto dà al festival di questa edizione?
Dato che tutto è perfettibile e, di conseguenza, migliorabile darei un 8 ½ (cit. Federico da Rimini)
La formula di coinvolgere autori noti al grande pubblico e altri meno conosciuti è una scelta o una necessità?
Nasce, anche dalla prima edizione, come una scelta. Direi quasi obbligata. Quindi spazio ai big ma largo ai meno noti, agli esordienti e soprattutto ai giovani.
Come associazione e organizzatori vi sentite delle sentinelle per una società migliore, considerato che state presidiando un settore, quello della cultura letteraria, allestito in una zona periferica di Roma come il Tufello?
Premetto che il Tufello ha visto i miei natali qualche decennio fa e, nonostante io abbia cambiato zona di residenza, sono sempre legato al quartiere per più di un motivo. Ha sempre avuto fama di area “difficile” ma oggi, anche grazie a realtà come la Biblioteca “Ennio Flaiano”, alla lungimiranza degli amministratori municipali, ha acquistato una dimensione degna di un quartiere vivo, dal cuore pulsante.
Le biblioteche –come le librerie- sono i luoghi naturalmente deputati per allestire questi eventi o potrebbero esserci altre soluzioni?
Questo dipende da fattori logistici e di richiamo sul pubblico. Chiaramente una biblioteca non può sostenere certi numeri di presenze fermo restando l’indubbio fascino che esercita verso manifestazioni come Brividi a Km.0.
Roma è pronta per un grande festival di letteratura di genere a livello internazionale?
Caput Mundi è sempre pronta nonostante certe dicerie e/o luoghi comuni. L’organizzazione di certi eventi compete a persone che agiscono con raziocinio, con senso logico e con spirito di valutazione sia sui punti di forza che su quelli di debolezza.
Questa rassegna è stata un momento più utile ai lettori per conoscere nuovi autori e nuove storie o è stato più utili agli addetti ai lavori per scambiarsi informazioni e confrontarsi?
Entrambe le cose. Sono stato complimentato sia dal pubblico presente sia dagli addetti ai lavori. Più di un artista mi ha ringraziato per avergli offerto l’opportunità di scambiare opinioni, di confrontarsi con i propri omologhi e, perché no, di aver instaurato nuovi rapporti. Chiamiamole pure amicizie.
Il pubblico perché è sempre più interessato alle vicende gialle e noir del nostro Paese?
Come ribadito più volte durante l’evento, ma anche pensiero comune, il genere non è solo “fiction” letteraria ma anche informazione. Il pubblico, durante le letture, apre gli occhi, ragiona, riflette. Viene da pensare ad un automatismo indotto.
Il noir è davvero uno specchio della realtà che viviamo o azzarda troppo con la creatività?
Sembra una frase fatta ma molte, molte volte la realtà ha di gran lunga surclassato la fantasia. Non c’è alcun azzardo nella letteratura di genere ma solo una visione a 360°.
Avete già pensato a uno schema nuovo per la prossima edizione?
Certamente. Purtroppo saremo “orfani” della Biblioteca “Ennio Flaiano” in quanto verrà sottoposta a radicali lavori di ristrutturazione che impiegheranno del tempo. L’organizzazione è già alla ricerca di una location adatta che possa offrire lo stesso livello di comfort della stessa biblioteca. Per quanto riguarda il festival, fermo restando il suo format, volgerà il suo sguardo “oltre”…
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