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La ripresa dell'Italia non perda lo slancio

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Il ministro dell'economia Franco: "con shock da guerra pronti a nuove misure. La nostra politica economica ha davanti sfide severe e difficili"

In un quadro già complicato e incerto per gli effetti delle pandemia e i rincari dei prezzi delle materie prime e dell'energia, arriva ora lo shock causato dalla guerra in Ucraina. Ma, pur in un contesto così complesso, è fondamentale che ora la ripresa non perda il suo slancio, dopo la forte ripartenza nel 2021. E il governo si prepara a mettere in campo nuove misure per mitigare l'impatto del conflitto. Sono "sfide severe e difficili" quelle che ha davanti la politica economia del Paese e a indicarle il ministro dell'Economia, Daniele Franco, intervenuto oggi al giuramento degli allievi ufficiali dell'Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo.

Una cerimonia, che, come sottolinea lo stesso ministro, si svolge "in un frangente molto delicato alla luce delle tensioni geopolititiche del conflitto in Ucraina". "Il bisogno di sicurezza è particolarmente avvertito dalla collettività in tutte le sue declinazioni, compresa quella economico-finanziaria. Garantire e difendere l'economia di un Paese, significa difenderlo dalle minacce alla sua stabilità", dice Franco che coglie l'occasione per complimentarsi con la Guardia di Finanza che "ha tempestivamente portato a termine importanti operazioni di congelamento di beni mobili e di immobili di cittadini russi individuati nell'ambito delle sanzioni. Nel complesso i beni a oggi congelati ammontano a oltre 700 milioni di euro".

"Sullo sfondo di un quadro macroeconomico già difficile lo shock legato all'Ucraina peserà sull'economia globale, su quella dell'Unione europea e anche sulla nostra economia" e, ora, annuncia Franco, "il governo sta valutando con estrema attenzione ulteriori interventi per mitigare l'impatto della crisi ucraina sulle famiglie e sulle imprese" perchè "è fondamentale che la ripresa economica non perda slancio in questo momento critico".

"Se l'aumento dei prezzi del cibo e dell'energia persiste, ci sarà un impatto inflazionistico significativo", avverte il ministro dell'Economia. "Otre all'impatto sulla crescita e sull'inflazione non dobbiamo dimenticare le ricadute sui mercati finanziari". Già alla fine del 2021 e all'inizio del 2022, sull'andamento dell'economia "hanno pesato la quarta ondata della pandemia e l'aumento dei prezzi dell'energia che si è via via intensificato" e questo ha portato la Commissione europea a rivedere al ribasso le stime di crescita.

"Nell'attuale fase dobbiamo evitare che si comprometta la ripresa economica, registrata dall'Italia dopo la grave crisi della pandemia", insiste Franco ricordando lo shock subito dalla nostra economia nel 2020 con la maggiore caduta del pil del dopoguerra, -9%. "Nel 2021 si è verificata un'intensa ripresa, il pil è cresciuto del 6,6%. Sono risultati migliori delle attese, tuttavia il prodotto resta significativamente al di sotto di quello raggiunto nel 2008 e risulta molto ampio il divario di crescita con gli altri Paesi della Ue negli ultimi decenni".

E per questo, afferma Franco, "l'Italia deve conseguire un ritmo di crescita significativamente superiore a quello molto modesto dell'ultimo quarto di secolo". Un cambio di passo che "richiede più investimenti in capitale fisico, umano, un contesto più competitivo e una maggiore capacità di innovare" e "il Pnnr rappresenta uno dei cardini di politica economica per rendere il nostro Paese più dinamico e in grado di offrire più occasioni di lavoro adeguate ai giovani". "Nel medio periodo - prosegue Franco- è essenziale assicurare che il piano e tutte le misure di riforma e di investimento che mirano a porre rimedio alla decennale stagnazione della nostra economia abbiano un'attuazione rapida ed efficace". Altra priorità indicata da Franco è "un'azione di ampio respiro che affronti la questione energetica: dobbiamo limitare la dipendenza dall'importazione di gas naturale russo e accelerare la transizione verso un maggior utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Questo è essenziale sia per la nostra autonomia energetica, sia per contenere le emissioni di anidride carbonica".

 

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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