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Dei 1206 miliardi di debiti col Fisco sono esigibili solo 50

soldi

Lo sottolinea Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze al Senato

Dalla montagna dei 1.206 miliardi circa debiti del contribuente con il Fisco si possono riscuotere "realisticamente" solo 50 miliardi, neanche un ventesimo (1/24 circa). Lo sottolinea Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze al Senato, già ministro del Turismo ed ex vice ministro al Mef, osservando inoltre che le risorse in arrivo dal concordato preventivo saranno "consistenti" permettendo il taglio delle tasse ai redditi lordi sopra i 50mila euro come indicato dal vice ministro al Mef Maurizio Leo.

I conti sono presto fatti, "sulla base delle cifre fornite dallo stesso direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini in commissione", osserva Garavaglia. "Se dal magazzino delle cartelle non pagate togliamo i soggetti deceduti, le aziende fallite, i contenziosi in essere, ovvero le fattispecie dove sai che non incassi nulla, arrivi a 110 miliardi ma in questa cifra sono inclusi i debiti a partire dal 2000".

Operazione ardua quella di "recuperare crediti che in 24 anni lo Stato non è riuscito a incassare, quindi - osserva - realisticamente sottraendo dai 110 miliardi i crediti tra il 2000 e il 2015, quelli che si possono aggredire scendono a 68 miliardi, che calano ulteriormente a 50 miliardi se togliamo i 18 miliardi di rateizzazioni in corso". Il tutto, osserva, "augurandosi che le aziende con rateizzazioni in essere non falliscano passando al gruppo degli inesigibili". In questi 50 miliardi c'è "tutto il paese, perché non ci sono solo partite iva o aziende ma ben 23 milioni di privati".

Da qui la necessità di fare ordine con un "taglio che è virtuale, è era pulizia contabile, perché questi debiti sono già cancellati dal bilancio dello Stato, la Ragioneria non li considera più", scandisce Garavaglia. Oltre a scremare questo stock per l'ex ministro bisogna intervenire per semplificare il pagamento delle tasse e la riscossione perché "se lo Stato non agisce con rapidità e semplicità queste risorse le perde", afferma.

E le misure della riforma fiscale del governo con "il miglioramento della compliance vanno in questo senso". Inoltre il concordato preventivo porterà nelle casse pubbliche "risorse consistenti" perché adesso "le Entrate si baseranno sulla e-fatturazione per formulare la loro proposta, l'agenzia ha una mole di dati enorme". E questo permetterà di trovare le coperture "per tagliare le tasse ai redditi lordi sopra i 50mila euro" dal prossimo anno, conclude Garavaglia.

15 Marzo
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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