I Cpr? Uno specchietto per le allodole
Mentre la premier Meloni cerca soluzioni il governatore toscano Giani è scettico sulla realizzazione di nuove strutture di accoglienza e rimpatrio
Proseguono senza sosta i trasferimenti dall'hotspot di Lampedusa, dove stamani sono presenti 1.161 migranti, tra cui 295 minori non accompagnati. Dopo i 189 che ieri sera sono stati imbarcati sulla nave di linea diretta a Porto Empedocle e i 569 che nella notte si sono lasciati alle spalle l'isola per raggiungere Reggio Calabria, stamani saranno 350 i migranti che varcheranno i cancelli del centro di contrada Imbriacola. Con la nave Galaxy giungeranno in serata a Porto Empedocle. Ma intanto il Governo vara tra le nuove proposte quella di creare nuovi centri di accoglienza per il rimpatrio dei clandestini.
"Si dice 'facciamo più Cpr' ma è uno specchietto per le allodole". Queste le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ospite su Rai Tre di Agorà. "I centri per il rimpatrio - ha proseguito Giani - sono un fallimento anche nel decreto, perché si amplia la permanenza da 6 a 18 mesi, quindi già si accerta da parte dello Stato che oggi le procedure per il rimpatrio sono difficoltose. Il problema è l'accoglienza, non preoccuparsi di creare strutture che dovrebbero buttarli fuori dall'Italia, ma che abbiamo dimostrato in trent'anni che fuori dall'Italia non li buttano". ”Obbligare, non mi obbliga nessuno. Nel senso che il Ministero degli interni ha tutti gli strumenti per farseli, se vuole se li fa” chiosa.
”Dalla Von der Leyen abbiamo sentito tante parole, tante, tante, tante, tanti incontri, tanta volontà di fare, di redistribuire… però non abbiamo visto i fatti. Se ci fa vedere qualche fatto magari gli diciamo anche che è brava”. Così Massimiliano Romeo, Capogruppo della Lega al Senato, ad Agorà Rai Tre.
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