L'inflazione non molla la presa
L'inflazione si conferma ancora elevata, collocandosi al 10% rispetto allo scorso anno, nonostante il lieve ritocco verso il basso
L'inflazione si conferma ancora elevata, collocandosi al 10% rispetto allo scorso anno, nonostante il lieve ritocco verso il basso sulle stime preliminari ed il discreto rallentamento rispetto al mese di dicembre. E' Confesercenti, in una nota, a commentare i dati diffusi da Istat sull’inflazione di gennaio. Molto probabilmente, come ci dicono tutte le previsioni, quest'anno dovremmo assistere ad una decisa riduzione dell’inflazione - che in sostanza dovrebbe essere dimezzata con una variazione dell’indice dei prezzi tra il 5 e 6% all’incirca - grazie al rientro dei prezzi energetici ed alla linea dura della Bce per frenarla: per tornare al livello obiettivo vicino al 2%, però, bisognerà attendere il 2025.
Sul 2023, sottolinea in una nota, pesano, dunque, ancora molte incognite: si tratta, perciò, di capire se l'evolvere del conflitto russo-ucraino, con l'ulteriore deterioramento delle relazioni internazionali, non crei ulteriori tensioni da un lato e se la forte e decisa iniziativa della Banca centrale europea dall’altro non spiazzi di nuovo la spesa delle famiglie, attraverso la spinta verso l'alto dei tassi di interesse per mutui e prestiti, e non peggiori ulteriormente la situazione delle imprese sul fronte della liquidità.
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