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Quell’azzurro sbiadito che oggi ha il sapore del gelato Puffo

Il CT dell'Italia Campione d'Europa Roberto Mancini

Il no grazie di Ranieri segue il voltafaccia di Mancini: il colore non va più di moda

L’azzurro non va più di moda. La maglia azzurra nel calcio s’è stinta, altro che l'Italia s’è desta come gridano a squarciagola i calciatori durante il momento dell’inno. La casacca ricorda un po’ la sua genesi, nobile, ma decaduta come i Savoia, dato che il colore della Nazionale è stato mutuato proprio dalla casa reale che ha governato l’Italia. Oggi, l’azzurro resta cangiante quanto il gusto al gelato Puffo, che negli anni ’80 andava di moda grazie agli omini creati da Peyo. E proprio come quel gusto gelato è passato di moda. L’ultimo no incassato dai vertici della Figc è stato quello per la guida tecnica da Claudio Ranieri, che da uomo di parola e senza filtri qual è ha detto che lui ne ha una e che l’aveva già data ai Friedkin, i proprietari della Roma, una volta venuta meno quella clausola sul doppio ruolo che un po’ tutti si auspicavano, gestendo poco il club giallorosso e molto il club Italia. Ma forse, chissà, sulla scelta negativa di Ranieri avrà pesato anche la modesta prestazione degli azzurri contro la Moldova, che ci ha fatto vedere in più di qualche circostanza i sorci verdi. Eppure, la fine di Spalletti era stata preannunciata un po’ come quelle partite in programma in America Latina: un alfiere della difesa come Acerbi aveva risposto con un polemico no alla chiamata in azzurro, con risposta immediata del tecnico azzurro, come se fosse una questione condominiale, con lo stile vicino allo zero.

Ma ricordate l’arrivo di Spalletti? S’era liberato dal Napoli di un furente De Laurentis con cui aveva chiuso anzitempo l’esperienza scudettata. Ma prima ancora la panchina vacante c’era stata perché Roberto Mancini, l’eroe di Wembley, aveva mandato a Ferragosto una pec a Gravina, dirottando le sue scelte sui petroldollari, scegliendo di allenare per 14 mesi l’Arabia Saudita, esperienza fermata con un esonero.

E ora? Dopo il ‘no, grazie’ di sor Ranieri? Prende quota il ritorno di Mancini (?!). Ormai, senza dignità (vero, Gravina?, che continui a restare al timone di un movimento sempre più banale), siamo veramente alla frutta. Anzi, no, al gelato: l’unico colore azzurro che ci resta è quello del gelato Puffo, che, ricorderete bene, non sapeva di nulla.

 

 

10 Giugno
Autore
G. C.

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