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Mazzantini: 'Ricomincio a scrivere e non finirò più'

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Al pemio Hemigway la scrittrice: "Il nostro tempo? Nessuno si salva da solo, abbiamo sempre bisogno degli altri"

"Mio marito, Sergio Castellitto, mi rimprovera tantissimo perché in questi anni ho scritto molto ma non ho mai avuto voglia di chiudere un lavoro. Per scrivere bisogna dominare la vita, io però sono stata dominata da tante cose della vita, mi lascio facilmente turbare, allontanare. Ma chissà, forse adesso ricomincio a scrivere e non smetto più". Lo ha detto la scrittrice e attrice Margaret Mazzantini durante un incontro a Lignano Sabbiadoro del Premio Hemingway in qualità di vincitrice 2022 nella sezione Letteratura.

"Nessuno si salva da solo" è stato il tema dell'incontro ispirato al romanzo uscito nel 2011 per Mondadori, trasposto per il grande schermo da Castellitto. "Nessuno si salva da solo, certo: abbiamo sempre bisogno degli altri, questo intendevo dire - ha spiegato l'autrice - Quel libro era una storia d'amore piena di tentativi, con due ragazzi un po’ disastrati della contemporaneità. Ma l'amore è l'unica forza che rivoluziona le nostre vite è il più grande meraviglioso imprevisto, uno deve sperare che gli accada. Come nell'ultimo romanzo che ho pubblicato, 'Splendore', una storia d'amore vissuta da due uomini. Ma in fondo gli scrittori non dovrebbero raccontare la trama dei loro libri, personalmente ho sempre scritto come seguendo una visione, lasciandomi portare. Del resto i libri è come se avessero un loro inconscio, un flusso sotterraneo condiviso con i lettori: io per esempio, mentre scrivo, è come sentissi la persona che lo leggerà".

"Come scrittrice, però - ha spiegato ancora Mazzantini - sono quattro i libri che mi hanno segnato e in qualche modo 'prosciugato': 'Il catino di zinco', 'Non ti muovere', 'Venuto al mondo' e 'Splendore'. Quattro libri, esattamente come le mie gravidanze, e hanno contenuto tanti anni di vita. Ci vuole una grande forza fisica, bisogna sostenere quello scatenamento della scrittura che, quando arriva, ti toglie il sonno. Tutti i miei libri sono arrivati con la sensazione di scrivere alla finestra: perché quando racconto le mie storie sono sempre interessata a qualcosa del mondo intorno a me, non parto mai da un concetto o da un giudizio morale, scrivo dell'altro da me. Succede anche quando incontro gli altri: sono sempre io a fare le domande, e a voler sapere degli altri, evito di raccontare di me. Sono cresciuta in un luogo periferico, fra l'altro, e le persone di cui mi innamoro sono quelle con esistenze ai margini. Per questo diventano poi i personaggi dei miei romanzi".

2 anni fa
Autore
Giada Giacometti

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