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La fiducia dei consumatori è pari a zero

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La fiducia dei consumatori registra una preoccupante battuta d’arresto, diminuendo a luglio per tutte le sue componenti

La fiducia dei consumatori registra una preoccupante battuta d’arresto, diminuendo a luglio per tutte le sue componenti. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi dall’Istat.

Dopo la positiva ripresa del mese scorso, legata soprattutto al calo delle bollette di luce e gas e alle ripercussioni sul tasso d’inflazione, l’indice sulla fiducia torna a diminuire", spiega il presidente Carlo Rienzi. "Sull’umore dei consumatori pesano soprattutto i rincari estivi, ossia la raffica di aumenti di prezzi e tariffe che sta interessando nelle ultime settimane non solo beni primari come alimentari e carrello della spesa, ma anche voci legate al turismo e alle vacanze come biglietti aerei, hotel, pacchetti vacanza, traghetti, ecc.”, continua.

“E’ importante ricordare che ad una minore fiducia dei consumatori corrisponde una più bassa propensione alla spesa da parte delle famiglie che, in un clima negativo, saranno spinte a rimandare gli acquisti”, conclude Rienzi.

Alla fine di giugno 2023, i 42 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 46,1% dei dipendenti - circa 5,7 milioni – e corrispondono al 45,2% del monte retributivo complessivo. Lo rileva l'Istat nei nuovi dati su contratti collettivi e retribuzioni.

L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie, a giugno 2023, segna un aumento dell’1% rispetto al mese precedente e del 3,1% rispetto a giugno 2022; l’aumento tendenziale è stato del 3,9% per i dipendenti dell’industria, dell’1,6% per quelli dei servizi privati e del 4,4% per i lavoratori della pubblica amministrazione.

Nel corso del secondo trimestre 2023 sono stati recepiti due contratti: legno e prodotti in legno e vigilanza privata. I contratti in attesa di rinnovo a fine giugno 2023 sono 31 e coinvolgono circa 6,7 milioni di dipendenti, il 53,9% del totale. Tra giugno 2022 e giugno 2023, il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto è diminuito da 30,7 a 26,2 mesi; per il totale dei dipendenti da 15,8 è sceso a 14,1 mesi. Nel primo semestre 2023 (gennaio-giugno), la retribuzione oraria media è del 2,4% più elevata di quella registrata nel primo semestre 2022. I settori che presentano gli aumenti tendenziali più elevati sono: attività dei vigili del fuoco (+11,5%), settore metalmeccanico (+6,2%) e servizio sanitario nazionale (+6,1%); l’incremento è nullo per farmacie private e per pubblici esercizi e alberghi.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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