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Nessuna patologia impedisce di fare un vaccino

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Sulla vicenda Djokovic (e non solo) interviene Michele Grio, primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Rivoli,

“Djokovic? Non scherziamo, non ha nessuna scusa, non esiste nessuna patologia che non consenta di fare il vaccino ma ti permetta di giocare a tennis, per di più da numero uno del mondo”: è quanto afferma Michele Grio, primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Rivoli, volto scientifico di Piazza Pulita, intervistato da Next. Il medico boccia senza mezzi termini la decisione della Federazione australiana di permettere al numero uno del mondo di partecipare agli Australian Open grazie a un’esenzione medica dal vaccino, obbligatorio per entrare in Australia.

“Anzi non esiste in assoluto alcuna patologia controindicativa al vaccino. Io vaccino tutti, e a maggior ragione i soggetti fragili. Figuriamoci un campione di tennis -prosegue Grio-. Una patologia che esenti dal vaccino? Nella mia vita ho vaccinato migliaia di persone e non mi è mai capitato di assistere a reazioni gravi e, men che meno, a morti da vaccino. E io sono uno che vaccina tanto. E vaccina tutti. Con gli allergici gravi è possibile valutare una strategia vaccinale personalizzata, come scegliere un altro tipo di vaccino, ad esempio uno Pfizer invece di un’Astrazeneca, oppure differita nel tempo, ma il vaccino non ha controindicazioni assolute per alcun soggetto".

"In presenza di una immunodepressione seria, come nel caso di leucemie gravi, dove la riposta immunologica si suppone nulla, in quel caso specifico si può valutare l’ipotesi di non vaccinare, ma non perché il vaccino sia pericoloso o controindicato, semplicemente perché sarebbe inefficace. Non scherziamo neppure. Se Novak Djokovic è un campione come si presume che sia, dovrebbe dare l’esempio, vaccinarsi e andare in giro con un Green pass stampato sulla schiena", conclude.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Redazione

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