Torna il Vinitaly ed è già boom di presenze
Torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, l’edizione più attesa di Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile: 4.400 aziende da 19 nazioni
Un quartiere espositivo al completo, crocevia internazionale delle tendenze e del business per 4.400 aziende da 19 nazioni. Torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, l’edizione più attesa di Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. E lo fa, per la rassegna numero 54 presentata oggi a Roma, incrementando ulteriormente il proprio posizionamento sui principali mercati della domanda di vino italiano, a partire da quelli più maturi fino agli emergenti. Infatti, i top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America, con 130 operatori confermati dagli Stati Uniti, primo mercato mondiale per l’export di vino italiano, che guidano le delegazioni internazionali presenti.
Una mappa, quella prevista dell’ingente piano di incoming realizzato dalla Spa veronese e da Ice Agenzia, che copre le aree più strategiche dall’Atlantico al Pacifico fino all’Europa e, da quest’anno, anche all’Africa; una campagna che nel corso dei mesi ha dovuto tener conto sia dell’evoluzione sanitaria che dell’inaspettato scenario geopolitico.
Molti gli eventi del Salone del vino, circa 30 i convegni in programma e 76 le super degustazioni che portano la firma anche di Vinitaly. In apertura di calendario (10 aprile), “Iconic Women in Italian Wine”, il tasting guidato da una inedita coppia di giornaliste e critiche della stampa internazionale: Monica Larner e Alison Napjus, rispettivamente di Wine Advocate e Wine Spectator, per la prima volta insieme per raccontare la storia di 6 cantine italiane al femminile, oltre al walk around tasting dei Tre Bicchieri 2022 del Gambero Rosso.
"Dopo due anni di assenza, Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che lo riporta idealmente alle edizioni pre-pandemia. Un risultato non scontato che, nel confermare la centralità della manifestazione, premia il piano di sviluppo di Vinitaly iniziato già nel 2018 e perfezionato proprio in questi ultimi due anni". E' quanto ha affermato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, alla presentazione dell'edizione numero 54 oggi a Roma che vedrà la presenza di 4.400 aziende da 19 Paesi e circa 700 top buyer da una cinquantina di nazioni. "Potenziamento del business in fiera, selezione degli operatori e incremento della quota estera infatti - ha proseguito Danese - sono le direttrici di lavoro che impegneranno ulteriormente la fiera di Verona anche nel medio termine, ovviamente al netto di contesti emergenziali".
Priorità che sono state confermate anche da Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. "In questi due anni, con le aziende, abbiamo definito l’outlook del Vinitaly del futuro. Un progetto strategico che ha avuto il suo banco di prova nell’edizione speciale dell’ottobre scorso e che funge da discriminante rispetto al passato. In particolare, registriamo un’alleanza ancora più stringente con le aziende di Vinitaly, che già da quest’anno hanno aderito all’iniziativa di incoming di buyer tailor made, ossia selezionati direttamente dai produttori e invitati dalla fiera".
"Uno sforzo, anche in termini economici, che ci consente di centrare l’obiettivo e di ampliare ancora di più la platea professionale internazionale, che rappresenta uno dei punti di forza della manifestazione" ha detto Manotovani. Non solo internazionalità e mercato per il brand fieristico a livello globale. Le tendenze di consumo entrano a pieno titolo nell’agenda di Vinitaly. "In questo senso - ha concluso Giovanni Mantovani - a Verona sigleremo una partnership pluriennale con gli organizzatori dell’Orange Wine Festival di Izola, in Slovenia".
Commenti