PNRR: per Fillea CGIL troppi tagli sulle costruzioni
Secondo il sindacato, poche luci e tantissime ombre per filiera costruzioni con 10 mld saldo negativo
La revisione delle misure PNRR intrapresa dal Governo Meloni, ha suscitato ie perplessità di Fillea CGIL. Il sindacato edilizio, rispetto ad altri interventi definibili di riqualificazione infrastrutturale segnala diversi tagli e differimenti "si va dal differimento alla quarta rata degli interventi di edilizia residenziale universitaria al taglio delle risorse per la ristrutturazione dei teatri a quella dei siti artistici e culturali di Roma (da 200 a 150) al definanziamento delle ciclovie turistiche (400 milioni) fino al mantenimento esclusivamente della metratura totale per la costruzione di nuove scuole, fino ai tagli di 110 milioni per la valorizzazione e tutela del verde (urbano ed extra urbano), la riduzione delle c.d. Case di Comunità (da 1350 a 936) in particolare 'i nuovi edifici' da adibire a tale funzione".
"Rimodulazione e differimenti - segnala ancora Fillea- riguardano anche gli interventi sulle infrastrutture idriche e di depurazione, comprendendo nella rimodulazione anche gli interventi di manutenzione contro la dispersione idrica" E poi, continua, c’è "il taglio secco, senza alcuna rimodulazione, dei 300 milioni di euro precedentemente previsti ai fini di riutilizzare a fini sociali e di manutenere il patrimonio confiscato alle mafie nelle otto regioni del sud Italia. Si tolgono così risorse che assegnate ai Comuni hanno progettato gli interventi sul patrimonio confiscato e che ora rimangono senza risorse finanziarie per attuare i lavori".
"In sostanza - conclude la nota della Fillea Cgil - vista la mancanza ad oggi di norme per individuare le risorse ordinarie da destinare ai progetti stralciati dal Pnrr, come rilevato da ultimo dall’Ufficio Pubblico di Bilancio, siamo alle prese con 14 miliardi di tagli ad interventi direttamente connessi con la filiera delle costruzioni, con un saldo finale di meno 10 miliardi di euro. In sintesi la proposta di nuovo Pnrr produce un danno al Paese in termini ambientali, di cura e valorizzazione del territorio e delle città e, per la gran parte, alla filiera delle costruzioni".
"Rimodulazione e differimenti - segnala ancora Fillea- riguardano anche gli interventi sulle infrastrutture idriche e di depurazione, comprendendo nella rimodulazione anche gli interventi di manutenzione contro la dispersione idrica" E poi, continua, c’è "il taglio secco, senza alcuna rimodulazione, dei 300 milioni di euro precedentemente previsti ai fini di riutilizzare a fini sociali e di manutenere il patrimonio confiscato alle mafie nelle otto regioni del sud Italia. Si tolgono così risorse che assegnate ai Comuni hanno progettato gli interventi sul patrimonio confiscato e che ora rimangono senza risorse finanziarie per attuare i lavori".
"In sostanza - conclude la nota della Fillea Cgil - vista la mancanza ad oggi di norme per individuare le risorse ordinarie da destinare ai progetti stralciati dal Pnrr, come rilevato da ultimo dall’Ufficio Pubblico di Bilancio, siamo alle prese con 14 miliardi di tagli ad interventi direttamente connessi con la filiera delle costruzioni, con un saldo finale di meno 10 miliardi di euro. In sintesi la proposta di nuovo Pnrr produce un danno al Paese in termini ambientali, di cura e valorizzazione del territorio e delle città e, per la gran parte, alla filiera delle costruzioni".
1 anno fa
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