Edilizia, prima mancava il lavoro, adesso la manodopera
L'indagine su infrastrutture e comparto edilizio mostra come l'errore sia a livello normativo
Siamo passati dalla mancanza di lavoro alla mancanza di mano d'opera. E' l'Indagine sulle infrastrutture ed il comparto edilizio in Italia dell'Eurispes presentato oggi dal presidente Gian Maria Fara a sintetizzare il dilemma in cui si dibatte gravemente anche il settore edilizio oltre che l'industria del Paese.
"Abbiamo assistito alla fuga di almeno 600.000 addetti. Mancanza di manodopera, aumento dei costi delle materie prime, rischiano di frenare la crescita. Scarseggiano operai e artigiani, e negli ultimi mesi il personale è di difficile reperimento. Scarseggia il personale specializzato, soprattutto nel mantenimento di strutture edili", si legge nel Rapporto. Che indica nella formazione e nella riqualificazione dei disoccupati uno dei punti di maggior debolezza del sistema industriale del Paese.
"Con il superbonus al 110% e gli altri incentivi si moltiplicano i cantieri: il settore è in piena ripresa, però le aziende rischiano di non poterne approfittare per via della manodopera che non si riesce a reperire" prosegue il Rapporto che sottolinea come si stia di fatto pagando "il prezzo delle scelte sbagliate degli ultimi decenni, nei quali abbiamo via via smantellato l’istruzione professionale. Oggi ci rendiamo conto che i nostri licei e i nostri studi classici non riescono a dare al sistema economico le risposte che richiede", conclude.
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