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Comuni al voto. A Priverno Anna Maria Bilancia cerca il bis

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Il sindaco uscente della città d'arte racconta i cinque anni di consiliatura e spiega i motivi della ricandidatura

Ultime ore di campagna elettorale per Anna Maria Bilancia, sindaco uscente di Priverno (Latina) che in questa tornata elettorale, alla guida della lista Ancora per Priverno, è in corsa per bissare il successo del 2016. Ma è stata una campagna elettorale sotto l'egida dell'arte e della continuità di eventi attrattori verso il paese, non ultimo l'evento dedicato ai maestri del '900, un percorso d'arte tra antico e moderno in una sorta di museo diffuso tra vari punti della cittadina di forte impronta architettonica medievale. 

Rispetto al 2016, quando ha dovuto superare la concorrenza di altri quattro candidati, questa volta si ritrova in un testa a testa con Ernesto Desideri, il candidato di Agenda per Priverno che cinque anni fa venne superato al fotofinish di 42 voti. 
Priverno è un paese con meno di 15 mila abitanti e quindi non prevede come sistema elettorale il doppio turno che, comunque, essendoci in questa tornata solo due candidati, non ci sarebbe comunque stato. Il candidato che prende anche un solo voto in più dell’altro è il nuovo sindaco della città. A sostegno del candidato c’è solo una lista di 16 candidati consiglieri (a sostegno di Desideri ce ne sono 15 perché uno è stato escluso dalla commissione elettorale per effetto della Legge Severino). 
Da sindaco uscente, Anna Maria Bilancia racconta la consiliatura ormai in fase di conclusione.
“Si è trattato di un periodo lungo e intenso di impegni, di studio e di lavoro;  vissuto ora per ora, giorno per giorno, anno dopo anno  in  modo totale. Ho sempre  interpretato il mandato che i miei concittadini mi hanno dato con assoluto  spirito di servizio e con gran senso di responsabilità, consapevole che quando si amministra una comunità, ogni decisione e ogni azione messe in campo hanno ricadute sul destino delle persone che non possono scontare  distrazioni, incompetenze  o superficialità. Io e la mia maggioranza, che non ha mai scricchiolato nemmeno per un momento in coesione e impegno,  abbiamo lavorato sempre e soltanto per il bene comune, con l’obiettivo prioritario di rendere la città più vivibile, mettendo a disposizione di tutti i cittadini maggiori e migliori servizi e  opportunità di sviluppo  personale e sociale. Lo abbiamo fatto per tutti, senza distinzioni di età, cultura, ceto sociale o parte politica, guardando solo alle persone, portatrici di  bisogni,  ma anche di risorse per la nostra comunità; non abbiamo mai dimenticato nessuna di loro, soprattutto quelle più fragili. Tanto ci hanno aiutato i nostri concittadini attraverso un contatto e un dialogo con noi costante e fattivo che ci ha consentito di essere ovunque, di conoscere ogni angolo della nostra città e i problemi delle persone, delle famiglie e di chi lavora e opera nella nostra città”.

Quali sono i motivi che ti hanno portato a maturare la scelta di riproporre di nuovo una sua candidatura. 
“Completare il progetto cui abbiamo dato inizio in questa consiliatura. Dopo un commissariamento non è mai facile ripartire; noi lo abbiamo fatto; abbiamo realizzato tanti obiettivi che ci eravamo prefissati ma abbiamo ancora tante idee e migliorie da realizzare. Per farlo chiediamo di nuovo la fiducia degli elettori, dei cittadini di Priverno. Il nostro è stato un percorso amministrativo intelligente e oculato che si è posto, fin dal suo inizio, l’obiettivo di  un cambiamento positivo della nostra città. Tanto abbiamo fatto per restituire decoro, sicurezza e servizi,  per migliorare la condizione del nostro Ente, rendendolo più virtuoso e vicino ai cittadini,   per recuperare l’intero patrimonio comunale per il quale c’è ancora da lavorare per completare l’opera di valorizzazione messa in campo.  E’ innegabile che in questi anni,  grazie a tanti finanziamenti regionali e non solo, siano stati realizzati molti  progetti nell’ambito dei lavori pubblici, di quello culturale e sociale; ma tanti progetti  debbono essere ancora conclusi e tanti altri debbono ancora partire. Si tratta di interventi strategici per lo sviluppo di Priverno che in questi anni ha già recuperato il suo ruolo di centralità territoriale e culturale, ma che può ulteriormente svilupparsi, soprattutto verso alcune direttrici. Tra queste, quella del turismo, che nonostante il covid ha visto in questi anni un primo, ma  significativo, sviluppo. La continuità amministrativa di chi ha  lavorato bene  è un valore aggiunto perché  l’esperienza accumulata nel corso di un  mandato, la conoscenza acquisita di tutto ciò che riguarda la città, le competenze maturate costituiscono un’eredità che non va persa,  preziosa  per non  tornare indietro e ripartire senza fermarsi”. 
Quali sono le differenze, a livello di campagna elettorale ma anche di  atteggiamento rispetto alla prima volta.
“Questa campagna elettorale è molto diversa dall’altra. Oggi i concittadini ci conoscono e sento che ci considerano affidabili. E’ questa percezione che mi fa essere ottimista sul buon esito delle elezioni; stiamo girando ogni luogo della città, nelle piazze, nelle case, nei quartieri e  poche volte riceviamo feedback negativi, anche se alcune persone ci chiedono di fare di più e meglio e molte ci propongono soluzioni, contando sulla nostra capacità di ascoltare ed accogliere. E’ un buon clima quello che ci circonda e nonostante la fatica sono davvero soddisfatta anche perché la scelta di incontrare tante persone ci sta arricchendo della loro migliore conoscenza e di tante informazioni che saranno utili per il futuro.  Mi capita anche, ogni tanto, ed è  bellissimo ed emozionante,  di trovarmi di fronte per la prima volta quel concittadino o quella concittadina che per anni ho incrociato sulle mie pagine social che  mi dice: Sindaca, mi riconosci?  Sono io!”.
Come ha influito il Covid e il lockdown seguito alla Pandemia, nel mutare lo scenario politico reale.
“Il Covid ci ha tolto la tranquillità, il riposo e il tempo per fare le cose, ma ce ne ha dato molto altro per amare e prendersi cura delle persone. Lo abbiamo fatto con lucidità cercando di essere un punto di riferimento per i cittadini, in mezzo a tanta confusione. Abbiamo mediato tanta informazione per aiutare tutti a orientarsi tra mille regole che cambiavano repentinamente. Con i Servizi sociali che non hanno chiuso un giorno durante la pandemia, abbiamo collaborato con i medici di famiglia e con il Dipartimento di prevenzione del Goretti per facilitare l’accesso all’assistenza, ai tamponi e ai vaccini, per ricoverare chi si ammalava, per sostenere  anche in collaborazione con le Associazioni di volontariato chi era in quarantena, per stare vicino a chi soffriva. Grazie a una serie di condizioni favorevoli, come la presenza di un presidio sanitario a Madonna delle Grazie, siamo riusciti ad ottenere dalla Regione e dalla Asl un drive in per i tamponi e un hub per le vaccinazioni, che hanno aiutato la popolazione a sopportare meglio gli enormi disagi prodotti dalla pandemia. Infine, sono fiera di aver tenuto ferma la barra non chiudendo le scuole quando non era il caso di farlo, convinta che queste sono state e restano il luogo più sicuro per evitare il contagio e sono altrettanto fiera che il nostro Comune è tra i pochissimi che sono riusciti a ripartire con le scuole il giorno stabilito dal Ministero, senza alcuna proroga, riuscendo a portare a termine, in tempo per quella scadenza, uno straordinario lavoro di adeguamento e messa in sicurezza di tutti gli edifici.  Anche il contatto diretto per supportare, anche solo moralmente, tutte le persone che si sono contagiate, è stata un’esperienza di grande umanità e arricchimento personale”.
Un messaggio al suo avversario?
“Non ho la pretesa di dire alcunché ai miei avversari. Vorrei, però, augurare loro, in qualunque ruolo si ritroveranno a ricoprire  dopo le elezioni,  di lavorare per conoscere e  amare questa città, almeno quanto la conosco e la amo io, e di rispettare la sua gente che merita in primis di conoscere il progetto di chi vorrebbe amministrarla”.  
Domanda extra "di genere": ci sono delle problematiche maggiori ad essere un sindaco donna?
“Sicuramente all’inizio mi è capitato di avvertire un po’ di diffidenza. Come primo sindaco donna di Priverno evidentemente ho dovuto fare i conti con chi era scettico che anche una donna potesse assolvere i compiti che nell’immaginario collettivo sono prettamente maschili.  Con il tempo, però,  le diffidenze sono quasi del tutto scomparse e in qualche caso, addirittura, ho percepito una fiducia particolare datami proprio perché donna, da parte di chi riconosce alle donne una capacità maggiore di prendersi cura degli altri, rispetto agli uomini. Del resto, fare il sindaco è mettersi al servizio della propria Comunità, prendendosene cura, nel senso più  autentico della politica. Più intollerabile, e a me succede per fortuna raramente,  è quando una donna deve scontare atteggiamenti misogini,  ancor peggio  se provengono da altre donne, perché sono ingiusti e retrogradi e soprattutto ostacolano il diritto delle donne a perseguire i loro progetti e a realizzarsi. Non si capisce che ferire una donna oggi, vuol dire correre il rischio che la propria figlia possa essere ferita da qualcun altro,  domani.  Il mio impegno, perciò, continuerà ad essere ancora  quello di fare in modo che le donne abbiano i loro spazi e vedano soddisfatti i loro diritti”. 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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