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Morisi, lei spaccia? Tra ironia, illazioni e considerazioni

Salvini suona al citofono

L’iscrizione nel registro degli indagati del guru mediatico di Matteo Salvini, diventa un caso mediatico. Morisi è vittima o carnefice?

C’è ancora tanta nebbia, di particolari, di dati oggettivi e anche di opinioni, sulla vicenda che vede Luca Morisi indagato dalla Procura di Verona per cessione di sostanza stupefacente a due ragazzi.
Tanta nebbia come la nebbia mentale che genera la sostanza stupefacente trovata in possesso dei tre ragazzi fermati dai Carabinieri a metà agosto nei dintorni di Belfiore. Si tratta con ogni probabilità di GHB, GBL, BD, ovvero inibitori della volontà o comunque sostanze indicate come droga dello stupro perché vengono sempre più spesso impiegate mescolandole nelle bevande e somministrandole in maniera inconsapevole alla vittima che perde così inibizioni e lucidità. 
I tre giovani hanno nell'auto un flacone di droga liquida, che dicono gli sia stata fornita da Morisi.
Da qui la perquisizione nella cascina di Morisi a Belfiore, dove i carabinieri trovano un modesto quantitativo di droga, compatibile con l'uso personale, la cui detenzione fa comunque incorrere nell'illecito amministrativo e nella sanzione.
La Procura di Verona, da prassi apre un fascicolo con l'ipotesi di reato prevista dall'articolo 73 del Testo unico sugli stupefacenti ("Produzione, traffico, detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope") e iscrive Morisi nel registro degli indagati. Quello che è meno “prassi” è che tale notizia diventi di dominio pubblico. Lo diventa pochi giorni dopo il 23 settembre, data in cui lo stesso Luca Morisi si “licenzia” da Salvini motivando la sua scelta con motivi familiari.
Luca Morisi non è uno qualunque e quindi ecco che quella che sarebbe una notizia di poca rilevanza, con possibili conseguenze penali infinitesimali, si trasforma in una bagarre mediatica consistente dai possibili risvolti politici ancora imprevedibili. 
Luca Morisi è stato, fino allo scorso 23 settembre, la mente pensante de “La Bestia”, ovvero la macchina comunicativa utilizzata dal leader della Lega Matteo Salvini per lanciare i suoi messsaggi e i suoi slogan. Una macchina comunicativa che ha connotato la sua attività per i toni accesi, per i messaggi forti lanciati, proprio per questo definita “La Bestia”. Una bestia che adesso pare scontare sulla propria pelle quella stessa sfrontatezza che aveva utilizzato in vicende che avrebbero invece richiesto molto più tatto e misurazione come quella di Stefano Cucchi.
In questo ciclone di considerazioni sfuggono ancora delle domande, o meglio le risposte ad alcune domande.

Innazitutto le considerazioni sulla rilevanza dei fatti accaduti. In attesa che la Magistratura decida se effettivamente c'è stato reato in quanto fatto da Morisi, la caduta dell'uomo fino a quanto è giudicabile? Lo stesso Luca Morisi si è scusato per l'errore commesso: "Ho delle fragilità esistenziali irrisolte". Quanto sia sincero o quanto sia credibile lui che ha guidato una macchina mediatica che sull'intransigenza, sulle leve che muovono la pancia del populismo e i toni accesi ha fondato il suo successo, è un discorso totalmente a parte. 

Restano semmai aperte altre considerazioni. Partendo dal presupposto che pensare a Morisi che avesse messo su un traffico vero e proprio di sostanze stupefacenti per guadagnarci, perché lo “Spin Doctor” de “La Bestia” cede della droga a tre giovani? E perché proprio la droga dello stupro? Morisi è vittima o carnefice?

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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