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Casellati o Casini? Nessuno dei due. Muro del centrosinistra e 5S

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Grandi manovre a Montecitorio dove la previsione è che la candidatura di Elisabetta Casellati non avrà esito positivo. A quanto si apprende, 'centristi' insieme a parti dei due schieramenti starebbero lavorando per riproporre il nome di Pier Ferdinando Casini nella votazione del pomeriggio. "Ci stiamo lavorando -confermano fonti centriste all'Andkronos- vediamo se ci sono le condizioni per farlo".

Infatti, ormai si va verso la fumata nera dell'appuntamento delle 11, con seconda convocazione alle 17. Non proprio una grande figura dell'intero Parlamento, considerato che per la prima volta dopo settimane l'attenzione dei mass media si è spostata di molto sull'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Nemmeno la convergenza da parte del centrodestra sulla figura di alto profilo istituzionale di genere femminile ha sedotto il muro granitico innalzato da centrosinistra e grillini. 

"Una donna delle Istituzioni al Quirinale. Un onore proporre Maria Elisabetta Casellati come presidente della Repubblica, una scelta istituzionale. È una donna, è già la seconda carica dello Stato nonché vice dell'attuale presidente. Una scelta storica, un passo avanti anche in Europa per la nostra nazione per allinearci sulla strada della parità di genere. Chi dice no all'elezione della presidente Casellati fa uno sfregio anche all'attuale Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha ripetutamente detto di non essere disposto a riproporsi per il bis del suo mandato" dice in una nota la deputata della Lega Laura Ravetto, responsabile dipartimento Pari opportunità.

"Sto andando a scrivere il nome Casellati sulla scheda...". Renato Schifani, senatore Fi, già presidente di palazzo Madama, rivendicando con forza, mentre entra a Montecitorio, il voto per l''upgrade' di Elisabetta Casellati da seconda a prima carica dello Stato. Come si evince grande compattezza, per la prima volta, nelle file del centrodestra. 

Un atteggiamento che però non va giù al resto dell'arco costituzionale. "Il centrodestra continua a gestire irresponsabilmente il più importante passaggio democratico e costituzionale rappresentato dall’elezione del Presidente della Repubblica” scrivono in una nota congiunta Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza al termine del vertice Pd, M5S, Leu. “Consideriamo la unilaterale candidatura della seconda carica dello stato, peraltro annunciata a un’ora dalla quinta votazione, un grave errore”, aggiungono i leader. “Per il rispetto che si deve alle istituzioni, oggi esprimeremo un voto di astensione nella formula “presente non votante” concludono nella nota. 

In verità, resta sorprendente quest'atteggiamento. Come stare a significare: il candidato non lo proponiamo noi, d'accordo, ma deve stare bene a noi. Alla fine, ponendo veti su veti, il candidato verrà scelto prprio dal centrosinistra con questa strategia fanciullesca. 

 

2 anni fa
Autore
Gian Luca Campagna

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