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Costa: 'Su omofobia la legge serve ma percorso sbagliato'

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Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa torna sull'omofobia: 'Quota di responsabilità in tutti i partiti'. I commenti di Gay Center e di Italia Viva

L'omofobia "sicuramente è un tema sul quale la politica deve assumersi la responsabilità di fare una legge, è chiaro che questo processo è stato sbagliato". Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, commentando a 'Oggi è un altro giorno' su Rai 1 lo stop passato in Senato al Ddl Zan.

"Io credo che si sia sbagliato il percorso - ha affermato - Sono convinto che di fronte a certi temi si debba trovare la condivisione e non si può trasformare questo in una battaglia di parte o di bandiera. Credo - ha insistito il sottosegretario - che questo sia l'errore fatto fin dall'inizio e che invece ci fosse bisogno proprio in una fase iniziale nella consapevolezza che quando si tratta di certi temi bisogna dare a tutti la possibilità di portare il proprio contributo".

E "una quota di responsabilità" del naufragio della legge contro l'omofobia, secondo l'esponente di Noi con l'Italia "è diffusa in tutti i partiti". "Certo è che oggi il risultato prodotto - ha concluso Costa - è un risultato che non va a garanzia e a tutela di chi oggi doveva essere tutelato".

"La matematica non è un’opinione. 23 voti di scarto sono un baratro e IV, con i suoi 11 voti, ha comunque votato contro la mozione della destra. Perché continuare una narrazione falsa invece di andare a guardare chi nei gruppi di centrosinistra abbia votato con la destra? #DDLZan" ha invece scritto su Twitter Gennaro Migliore, deputato di Iv.

 

"L’esito della votazione di oggi in Senato sulla legge contro l’omotransfobia ci lascia nello sconforto ma conferma i timori che in questi mesi abbiamo espresso quando denunciavamo i giochi politici e gli accordi che venivano fatti sulle nostre vite. A partire dalle mediazioni sul testo di legge originario avallate e volute dalle stesse forze di maggioranza come la scelta di iniziare il percorso parlamentare dalla camera anziché dal Senato. Oggi le responsabilità di questo fallimento sono da intestare a un’intera classe politica che non ha voluto o saputo ascoltare i bisogni di tanti cittadini e cittadine, dalle forze politiche di destra evidentemente omotransfobiche e sovraniste a tutte le forze di centro sinistra che non hanno saputo difendere e consegnare al paese un risultato fondamentale di civiltà, per cui lottiamo da 25 anni". A denunciarlo in una nota è Pietro Turano, portavoce di Gay Center. "Non ci interessa trovare capri espiatori e colpevoli, ma dire a gran voce che oggi il nostro paese, la repubblica italiana, ha scelto di rifiutare una legge contro i crimini d’odio per l’orientamento sessuale e l’identità di genere schierandosi a tutti gli effetti con quel pezzo di Europa oscurantista - sottolinea - In Italia da oggi viene lasciato libero esercizio all’omotransfobia, alla misoginia, all’abilismo grazie a una politica che viene meno al suo compito di rappresentare e tutelare il paese dall’esercizio della discriminazione. Oggi le destre sovraniste gioiscono in aula come tifoserie al pensiero che tante persone potranno continuare ad essere attaccate per la loro identità. Oggi Pd , M5S, Iv e Leu, che potevano avere la maggioranza nel voto dell’aula, perdono una battaglia che avevano promesso di fare al nostro fianco. Oggi - incalza Turano - l’aula del Senato ha sollevato il velo dell’illusione. Con un vigliacco voto segreto diversi voti sono mancati dalle forze di maggioranza".

 

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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