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Draghi resti in nome del Pnrr

Mario Draghi, conferenza stampa dopo Consiglio dei Ministri del 2 settembre 2021

La politica italiana ragiona sui destini del Paese, tra il futuro del Pnrr, le scelte dei grillini e lo sguardo di Putin

Si scalda il weekend della politica italiana dopo le dimissioni del premier Draghi, respinte però dal presidente Mattarella. Se dovesse cadere il governo Draghi "la prima reazione in Europa sarà quella di dire che gli italiani sono sempre gli stessi: 'gli abbiamo dato l'occasione di una quantità di soldi mai vista prima da usare per quegli investimenti non fatti nel passato e invece...'. Se noi oggi fermiamo il percorso del governo Draghi, per i partner europei sarà la solita drammatica inaffidabilità italiana e ci porteremo dietro lo stigma di questo nei prossimi anni. Dobbiamo evitare questa scelta e i costi che si porterebbe dietro". Così Enrico Letta al congresso del Psi.

“Mettere in difficoltà oggi Draghi vuol dire mettere in difficoltà chi con più energia e visione è riuscito a tenere l’Europa unita contro Putin e la sua folle invasione dell’Ucraina. Mi auguro che in questi 3 giorni maturino le condizioni per cui Draghi decida che quello che è accaduto giovedì scorso possa essere superato nell’interesse dell’Italia e dell’Europa. +Europa l’ha sostenuto, lo sostiene ed è pronta a sostenere la sua agenda di riforme fino alla fine della legislatura con ancora maggior convinzione e invitiamo e incitiamo Mario Draghi a non darla vinta né a Putin né agli sfascisti del M5S”. Lo ha detto il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, intervenendo al Congresso del Psi.

“Oggi, il miglior regalo ai sovranisti e populisti di Salvini e Meloni è illudersi di poter costruire un’alternativa elettorale con dentro il M5S. Più Europa, insieme ad Azione - ha sottolineato Della Vedova - è impegnata a costruire un’alternativa autonoma convinti che ci sia un pezzo di Italia che davvero sceglie le libertà, l’Europa, l’antiputinismo e i valori liberali. Spero che quello che è accaduto in Senato - ha concluso Della Vedova - sia il richiamo decisivo per costruire un’alternativa a Salvini e alla Meloni che non si fondi su Conte”.

E i commenti corrono anche sui social. "L'Assemblea nazionale di Italia Viva è il momento per riaffermare con la massima convinzione la necessità di un #DraghiBis. Abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce per chiedere a Draghi di tornare alla guida del governo per continuare con la sua autorevolezza quel lavoro che ha portato l'Italia a essere modello per l'Europa. Firmiamo tutti la petizione lanciata da Matteo Renzi, non possiamo annullare questa speranza’". Così su Facebook il senatore di Italia Viva Ernesto Magorno.

2 anni fa
Autore
Giada Giacometti

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