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Il centrodestra vincerà le elezioni

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L'analisi di Velardi: ''Il Pd dia per perse le elezioni, stare all'opposizione gli farà bene. Vincerà il Cav''

"Chi ha scrollato l'albero è stato quel dilettante di Conte, ma chi ha deciso la fine della legislatura è stato Berlusconi, non Salvini, che si è accodato. Berlusconi ha voluto le elezioni, e presenterà il conto alla Meloni. Non si può dare per scontato che lei andrà a palazzo Chigi, dopo il voto si vedrà". Lo dice l'esperto di comunicazione Claudio Velardi.

Per il quale non ci sono grossi dubbi: vincerà il centrodestra. "E' chiaro che dopo una legislatura come questa, l'unica forza che è stata all'opposizione dal 2018 trainerà la vittoria dello schieramento, e parlo di Fratelli d'Italia e del Centrodestra. La brevità della campagna non darà modo al centrosinistra di trovare soluzioni adeguate in termini organizzativi per poter aspirare alla vittoria. Il centrodestra invece è pronto ad andare in campagna elettorale, stanno già uscendo con i programmi, mentre il centrosinistra è ridotto al lumicino, sta decidendo ancora con che schieramento andare alle elezioni. Vincerà la destra. E quel è il problema?", prosegue Velardi.

Anzi, aggiunge l'ex consigliere di D'Alema, "sarebbe bene che tutta questa area di centrosinistra desse per perse le elezioni. Al Pd non può che fare bene stare all'opposizione, perché ha bisogno di una rigenerazione, ha personale antico. Le elezioni possono essere una occasione per innovare il personale e far venire fuori idee nuove".

Come vede quindi l'ipotesi di Giorgia Meloni a palazzo Chigi? "Naturalmente se prenderà i voti la Meloni farà il presidente del Consiglio, i suoi comportamenti politici fin qui sono stati quelli di una professionista della politica, non ha sbagliato quasi nessuna mossa anche se era facilitata dallo stare all'opposizione. Le cose che ha fatto e detto, le ha fatte bene. Anche dire di aver sbagliato i toni in Spagna - aggiunge - è stata una buona mossa. Il programma, almeno dalle bozze che circolano, invece è veramente brutto, non c'è nulla su sviluppo e economia. Io non voterò la Meloni, ma se è quella che prende i voti va a governare".

E i centristi che faranno? "Vedrei male ogni forma di ammucchiata - risponde Velardi - Mettere insieme Pd e centristi, anche escludendo il M5s, non funziona: sono troppi galli a cantare e non vanno d'accordo. Se trovassero la quadra tra di loro i centristi, sotto una ispirazione draghiana, potrebbero raccogliere un po' di voti, pur perdendo le elezioni. Una unione con il Pd invece non porta da nessuna parte".

 

I problemi, semmai, per il centrodestra arriveranno il 26 settembre. "E' dal giorno dopo il voto che cominceranno i tormenti - prevede Velardi - la legge elettorale è fatta per vincere ma non per governare, perché il giorno dopo i partiti sono liberi di fare quello che vogliono. Le risse si scateneranno ma dentro la coalizione, non tra le coalizioni. Lo do per scontato. Non dico che il governo andrà in crisi dopo un mese, ma le fibrillazioni interne alla coalizione di centrodestra sono molto forti e scoppieranno. Attribuisco tutto a una legge elettorale orribile, che aiuta a vincere ma non aiuta la governabilità".
"Il vero problema del centro - spiega il giornalista - è che è fatto di una quantità di personale politico esorbitante rispetto ai voti a disposizione. Personale politico di assoluta dignità, da Renzi a Di Maio, ai nuovi arrivi da Forza Italia. Personale politico degno ma che non ha avuto modo e tempo per organizzarsi e quindi sono persone senza voti".

Infine un consiglio al Partito democratico. "Il Pd - avverte il politologo-blogger - non può presentarsi con l'agenda Draghi. Un programma di legislatura è una cosa diversa dall'agenda Draghi. Il governo dovrà portarla avanti, ma alle elezioni ci si va presentando una visione per il paese. Il pnrr va fatto, ma non è su quello che ti puoi presentare. Berlusconi dice: '1 milione di alberi', ecco, fatevi venire una idea nuova", l'invito di Velardi.

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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