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Elezioni. La Sardegna rivendica la fierezza della vittoria

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L'analisi di Camilla Soru: 'queste elezioni non sono state un esperimento romano ma una battaglia costruita sull'isola"

“Speriamo sia chiaro a tutti che la Sardegna non è stata un esperimento romano, ma una battaglia nata, elaborata, costruita e vissuta qui in Sardegna”. Camilla Soru è felice del successo di Alessandra Todde e delle 3.600 preferenze ricevute e crede che quello sardo sia un progetto che può funzionare anche nella Penisola. “Non siamo un esperimento. Anzi, dovremmo essere presi come esempio - commenta  -. Abbiamo dimostrato che unendo le forze di opposizione si possa mandare a casa questa destra ed è un dovere farlo in tutti i territori: il nostro è un modello da esportare”. Senza entrare nel merito dei rapporti familiari, Camila Soru analizza il risultato del padre Renato, candidato come terzo incomodo tra Todde e Truzzu, ariete del centrodestra. È arrivato terzo, non entrerà in Consiglio regionale e la sua coalizione non conquista seggi perché è sotto lo sbarramento del 10%.

È un dato elettorale che non mi ha stupito, già dall'inizio c'erano segnali che questo potesse essere il risultato - spiega, esprimendo un giudizio opposto rispetto a quello del padre -. Mi accorgo che quando si è all'interno di una campagna elettorale si faccia fatica a prendere le reali misure della realtà. Ma io me l'aspettavo”. La divisione nel centrosinistra avrebbe dovuto favorire il centrodestra, ma la vittoria è arrivata lo stesso. “Questa situazione ha dimostrato al centrosinistra una cosa chiara: gli astensionisti non si richiamano al voto con le rotture - aggiunge -. Chi ha perso la voglia di andare a votare vuole vederci uniti e compatti, con progetti costruiti insieme e in maniera pacifica”. Durante la sua prima conferenza stampa da presidente della Regione Alessandra Todde ha criticato certi comportamenti di Soru durante la campagna elettorale, ma ha aperto a future collaborazioni.

“Hanno costruito un patrimonio di entusiasmo, molto importante, e non abbiamo posizioni differenti dal punto di vista programmatico - conferma Camilla Soru -. Credo che sia importante ricostruire un centrosinistra unito e solido. Ma devo aggiungere che sia fondamentale prenderci l'impegno di cambiare legge elettorale. Così non va bene, non funziona, non rispetta le minoranze che hanno diritto a essere rappresentate”. A ogni inizio di consiliatura ci sono i buoi propositi. Ma, generalmente, i consiglieri regionali sardi tendono ad assicurarsi la conferma alle elezioni successive quindi non modificano la legge che farebbe entrare alte forze in Aula. Riducendo i seggi a disposizione. “Facciamo così: prendo l'impegno di battermi perché si cambi questa legge elettorale - conclude Camilla Soru -. Non ho paura della competizione e non faccio politica per togliere spazio agli altri: la democrazia va esercitata fino in fondo”.

28 Febbraio
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