Le prospettive dell'autunno appese all'energia
Il forte aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime e la fiammata del tasso di inflazione danneggiano le prospettive economiche dell’autunno
Il forte aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime e la fiammata del tasso di inflazione danneggiano le prospettive economiche dell’autunno. Nel primo trimestre del 2022 la produzione manifatturiera in Lombardia è aumentata del 10,7% su base annua, in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti. Ma, secondo i dati del Centro Studi di Assolombarda pubblicati su Genio & Impresa, tra aprile e giugno, invece, gli impatti di guerra e shock energetico si sono fatti sentire con maggiore forza. Nel Nord Ovest e in Lombardia sono state colpite le aspettative di domanda e produzione, che nel complesso si ridimensionano sensibilmente, ma anche gli ordini in portafoglio.
In particolare la domanda scende sui minimi dell’ultimo anno, anche se rimane storicamente elevata: escludendo gli ultimi dodici mesi, i livelli degli ordini a giugno 2022 sono sui massimi da metà 2007.
“I dati del ‘booklet economia’ realizzato dal nostro Centro Studi dimostrano che le aziende reagiscono positivamente alla difficile congiuntura", ha dichiarato il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada. "Nonostante ciò, siamo consapevoli dei rischi all’orizzonte: temiamo, in particolare, che a settembre la situazione possa peggiorare. Se da un lato, registriamo una diminuzione dei prezzi legati alle materie prime, dall’altro sui costi dell’energia non prevediamo una discesa a breve, con l’aggravante che dall’autunno il consumo di gas sarà sicuramente superiore. Ecco perché chiediamo, con urgenza, un tetto al prezzo del gas".
Per Spada "quello dell’energia è un tema di sicurezza nazionale, che mette in pericolo la produzione delle nostre imprese. L’emergenza che stiamo vivendo deve insegnarci che dobbiamo diventare indipendenti dal punto di vista energetico, investendo su più fonti di energia, compreso il nucleare, l’idrogeno, le rinnovabili”.
Per il manifatturiero lombardo e italiano un fattore critico continuano ad essere i prezzi di materie prime e semilavorati. Ma parte di questi aumenti per le imprese lombarde e italiane è anche legata al all'apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro. Infine, proseguono le frizioni, anche logistiche, delle catene di approvvigionamento. Le prospettive di crescita nei prossimi mesi appaiono condizionate anche da deterioramento della fiducia di famiglie e consumatori, in giugno sui minimi da inizio 2021. Nel Nord Ovest italiano il peggioramento è diffuso a tutte le variabili dell’indicatore, con il clima economico e quello corrente che registrano le diminuzioni più marcate. Sulla fiducia delle famiglie pesa il balzo dell’inflazione.
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