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Sull'eutanasia l'Italia fa un passo indietro

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Marco Cappato: 'Noi non staremo a guardare, la strada è quella disobbedienza civile, la direzione è poter lasciar scegliere la gente'

Ricorso all'eutanasia bocciato. O meglio è stato bocciato dalla Consulta la possiiblità di indire il referendum per la scelta di fine vita. "Sono otto e mezzo che abbiamo depositato una legge di iniziativa popolare che non è mai stata discussa, sono tre anni e mezzo che la stessa Corte Costituzionale paradossalmente aveva invitato a legiferare il Parlamento. Qui, il testo presente oggi è un passo indietro rispetto a ciò che è già legale in Italia: i relatori del Pd e M5S hanno presentato un testo che restringe i diritti perché il suicidio assistito a determinate condizioni è già legale in Italia. Questa è la situazione che difficilmente ci può consentire di avere fiducia". A dirlo ai microfoni di Radio Capital Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, parlando dell'esame della proposta di legge sul fine vita alla Camera e dopo la bocciatura del referendum eutanasia da parte della Consulta, che torna a definire "un brutto segnale per la democrazia".

"La Consulta - ha aggiunto Cappato - tra l'altro ha motivato la sua decisione nel comunicato stampa con il problema della tutela delle persone più fragili e deboli: un paradosso, perché credo che il modo migliore di tutelarle sia proprio consentire loro di scegliere di non dover subire come una condizione di tortura una sofferenza insopportabile".

Cappato, in attesa di vedere se sarà smentito dai partiti, ha spiegato che "certamente non staremo a guardare, la strada per noi finora è stata quella delle disobbedienza civile, dei processi, dei ricorsi e andiamo avanti così. La direzione è poter lasciar scegliere la gente".

"Sull'eutanasia non sono d'accordo, penso che nessuno abbia il diritto di togliersi la vita e di toglierla a qualcuno, anche se si soffre" dice l'europarlamentare di Forza Italia Antonio Tajani, ospite di Rtl 102.5, dopo lo stop della Consulta al quesito referendario sul tema del fine vita. "E' un tema divisivo - sottolinea - che riguarda le coscienze, l'Italia è divisa. Io non penso che sia una priorità per gli italiani. Io sono per aiutare le persone che soffrono, ma esistono cure e la terapia del dolore. Noi abbiamo salvato tante vite con il vaccino, per salvare vite, non per togliere la vita".

"La decisione della Consulta di non ammettere il referendum sulla eutanasia riflette una certa miopia istituzionale che concede più alla religione che al libero arbitrio": qiesta invece la posizione del deputato M5S Aldo Penna.

"Dopo aver ribadito con due sentenze la necessità di una legge e dopo aver constatato l’inerzia colpevole del Parlamento, sottrae al popolo una domanda alla quale che era necessario rivolgergli, con motivazioni deboli che rilanciano un’altra esigenza quella di una modifica costituzionale per introdurre il giudizio preventivo di ammissibilità e non consentire che milioni di firme vadano disperse come in questo caso", conclude il pentastellato.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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