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Ruberti sbotta con De Angelis: tutta colpa dei telefonini

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L'acceso diverbio tra il capo di gabinetto del sindaco Gualtieri a Frosinone immortalato da un video pubblicato da 'Il Foglio'

E pensare che una volta la buona (e cattiva politica) si faceva nelle sedi di partito. Oggi le riunioni (ma anche le spartizioni) si organizzano attorno a una tavola già bell'e imbandita, magari in un ristorante, col rischio di lasciarsi immortalare da quegli aggeggi infernali che sono gli Smartphone o gli I-phone e così finire rimbalzati sui social netowrk a imperitura memoria. Soprattutto quando si perde il controllo e l'isterismo del 'lei non sa chi sono io' domina la scena. 

L'episodio politico rivelato in un video pubblicato da 'Il Foglio' che ha visto protagonista Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è "gravissimo" e "non può restare senza conseguenze" hanno sottolineato dal Nazareno appena il filmato è apparso. 

Secondo quanto si evince dalle immagini, Ruberti, dopo una cena a Frosinone, si sfoga in maniera assai accesa facendo riferimento a richieste che gli avrebbe rivolto un non meglio precisato interlocutore. "Deve venire qui -dice tra l'altro- a chiedermi in ginocchio pietà, adesso. Se deve inginocchià e chiede scusa. Si deve inginocchiare, se no io adesso lo dico a tutti quello che ha detto. Si deve inginocchiare. Li ammazzo! Lo ammazzo! Li ammazzo!. Non se deve permette de di' 'io te compro'. A me me compri? Cinque minuti je do, cinque. Vi sparo! T'ammazzo! Cinque minuti, qui, in ginocchio, tutti e due!". Presenti alla scena anche la consigliera regionale Pd Sara Battisti, compagna di Ruberti, e il candidato Dem alla Camera Francesco De Angelis.

Ovviamente i cronisti de Il Foglio (ma anche altri) si avventano sui presenti alla cena e così apprendiamo che "Si tratta di una lite per motivi calcistici, accaduta circa due mesi fa a Frosinone con una terza persona, che non voglio citare, al termine di una cena. Alla scena erano presenti anche Vladimiro e Francesco De Angelis con il quale ho ottimi rapporti. Niente di più", afferma Ruberti. "Era un banale diverbio per motivi di tifoseria tra Albino e altre persone sulla Roma e la Lazio", racconta sempre al quotidiano Sara Battisti, compagna di Ruberti. "Non c'è stata alcuna lite, non ho mai assistito ad alcuna lite", è invece la versione di De Angelis.

Insomma, la pezza è peggio del buco, si direbbe in gergo. Poi, ale 11 ecco le dimissioni di Ruberti, evidentemente dopo in consigli maturtai in seno al Campidoglio. "In merito al video pubblicato nella serata di ieri dal Quotidiano "Il Foglio", confermo che quanto avvenuto trattasi di un litigio verbale durante una cena privata, che nulla ha a che vedere con il mio ruolo istituzionale - scrive Albino Ruberti nella lettera indirizzata a Gualtieri con cui rassegna le dimissioni - In particolare, ho reagito con durezza alla frase 'mi ti compro', che pur non costituendo in sé una concreta proposta corruttiva, mi ha portato a chiedere, con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l’ho considerata lesiva della mia onorabilità". Insomma, cade la lite calcistica tra le opposte tifoserie giallorosse e laziali. 

Poco dopo arriva anche la voce ufficiale del Pd, che confermano anche la strada sbarrata a De Angelis alle elezioni politiche. Le dimissioni di Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco di Roma, e la decisione dell'ex assessore regionale e attuale candidato Dem alla Camera, Francesco De Angelis, di ritirarsi dalle elezioni, "sono scelte giuste e doverose. Lo detto fin da questa mattina e non credo di dover aggiungere altro". Lo ha affermato il segretario del Pd, Enrico Letta.

Ma non finisce qui, perchè verrà acquisito nelle prossime ore dalla procura di Frosinone il video della lite tra Albino Ruberti e alcuni esponenti del Pd locale. La sera in cui è stato girato il video, risalente ad alcune settimane fa, le forze dell'ordine erano intervenute sul luogo, nei pressi di un ristorante, dopo alcune segnalazioni di una lite ma non era stato trovato nessuno. E chi è intervenuto sul posto ha stilato, come da prassi in queste occasioni, una annotazione di servizio.

Ora assistiamo allo sciacallaggio politico e mediatico da parte dei vari partiti (dalla Lega a Italia Viva) in cui si chiede di fare luce rispetto a quell'acceso diverbio, ponendo l'attenzione su eventuali do ut des che esistono dai tempi dei patrizi romani e clientes e spostandola dalle reali criticità che vive il Paese. Certo, nessuna novità all'orizzonte. Viene da sorridere quando qualcuno pontifica che ai tempi della vecchia politica queste cose non accadevano; certo, non c'erano i telefonini a registrare o a riprendere scene da guappi e risse verbali. Ecco, una volta quando si organizzavano questi incontri e queste riunioni da parte della vecchia classe politica dalle parole si passava ai fatti, volava qualche sberla bene assestata a lavare l'onta subita senza starnazzare come ossessi in un locale pubblico. 

2 anni fa
Autore
Gian Luca Campagna

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