La ricchezza degli italiani vale 5.250 miliardi di euro
Liquidità stabile al 31% del totale, crollano le obbligazioni, crescono fondi e assicurazioni: è +50% negli ultimi dieci anni
Ammonta a oltre 5.256 miliardi di euro, con una crescita di quasi 1.700 miliardi (+50%) nell’ultimo decennio (praticamente dal 'whatever it takes' di Mario Draghi), la ricchezza finanziaria degli italiani. Rispetto a fine 2020 l'aumento è comunque consistente e pari a 320 miliardi (+6,5%). Lo evidenzia un rapporto della Fabi, che ricorda come la liquidità rimanga la forma preferita di allocazione del risparmio: il contante, ancora una volta 'il più amato dagli italiani', è cresciuto di 509 miliardi (+45%), dai 1.119 miliardi del 2011 ai 1.629 miliardi del 2021, con la percentuale di denaro lasciato su conti correnti e depositi stabile al 31% del totale delle masse.
Se le obbligazioni sembrano destinate a una vistosa riduzione nei portafogli dei risparmiatori (-67%, da 712 miliardi a 233 miliardi, con un crollo di 479 miliardi che le ha fatte scendere dal 20% del 2011 al 4% del totale degli investimenti e delle riserve delle famiglie), le polizze assicurative stanno conquistando, invece, uno spazio sempre più significativo tra le preferenze delle famiglie: con 680 miliardi erano, nel 2011, il 19% del totale degli investimenti, cifra cresciuta di ben 533 miliardi (+78%), a dicembre scorso a quota 1.213 miliardi, pari al 23% dei risparmi complessivi.
Solo nel 2021, anno di avvio della ripresa economica poi svanita con l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, il risparmio delle famiglie italiane ha generato un flusso di 320 miliardi di euro, ma il grosso della nuova ricchezza accantonata (143 miliardi in termini assoluti) è stato destinato ad attività finanziarie (principalmente azioni), il 16% (72 miliardi) a liquidità, la restante parte a forme di risparmio alternative. Il peso delle azioni è dunque aumentato progressivamente: con 690 miliardi rappresentava il 19% delle riserve delle famiglie nel 2011, cifra salita a 1.107 miliardi nel 2020 (22%) e poi ancora a 1.251 miliardi nel 2021, sfiorando il 24% del totale dei portafogli finanziari.
"Il bilancio dei risparmi delle famiglie italiane - sottolinea la Fabi - mostra ancora una volta quanto gli italiani difendano la propria ricchezza a denti stretti, nonostante la morsa dell’inflazione e la bassa remunerazione di fatto penalizzino la liquidità".
Se, in ogni caso, "la liquidità continua a rappresentare il riparo più sicuro, la prudenza non è l’unica leva a guidare le decisioni di risparmio e le scelte di investimento: contemporaneamente, infatti, emerge una crescente necessità di una pianificazione patrimoniale assieme a un’attenta e oculata gestione del rischio finanziario, in un momento in cui l’obiettivo finanziario comincia a essere il giusto equilibrio tra sicurezza e rendimento".
Elementi che potrebbero aver determinato anche l’andamento degli investimenti in fondi comuni: tale comparto rappresentava, con 235 miliardi totali, il 6% degli asset finanziari delle famiglie a fine 2010, per poi passare al 13% del 2020 con 681 miliardi e a sfiorare il 15% nel 2021 con 771 miliardi; in termini percentuali si è trattato, nel decennio, della crescita più rilevante (+227%). Tuttavia, la crescita ha favorito principalmente i fondi di diritto estero, passati, nel decennio, da 89 miliardi a 536 miliardi (+60%), mentre quelli “tricolore” sono aumentati di appena 88 miliardi da 146 miliardi a 234 miliardi (+498%).