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La riforma disegna una magistratura succube e asservita

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Magistratura Indipendente denuncia che 'carrierismo e conformismo sono i mali principali, rischio che siano incentivati'

"La riforma dell’ordinamento giudiziario elaborata dal Governo al dichiarato scopo di raggiungere gli obiettivi del Pnrr introduce forti poteri gerarchici dei capi negli uffici giudicanti e requirenti, una distinzione delle funzioni giudicanti e requirenti che è una separazione mascherata, la valutazione dei magistrati basata solo sui numeri delle cause smaltite, il voto degli avvocati sulle valutazioni di professionalità dei magistrati. Questa riforma rende il magistrato gerarchicamente vincolato agli ordini del capo dell’ufficio, preoccupato di rimanere nelle grazie degli avvocati, obbligato solo a smaltire il maggior numero di processi, costi quel che costi. Questa riforma disegna una magistratura succube, asservita, timorosa, non libera, burocratizzata". E' il giudizio espresso sulle proposte di riforma del governo da Magistratura indipendente, in una nota a firma del segretario, Angelo Piraino, e della presidente, Luisa Napolitano.

"I magistrati sono i primi a soffrire per le condizioni in cui si trova la giustizia italiana - assicura Mi - Siamo tra i magistrati più produttivi d’Europa, la nostra storia dimostra la dedizione della magistratura alle istituzioni democratiche italiane, ma nonostante tutto ciò i nostri concittadini non hanno fiducia nel sistema giudiziario. Vogliamo poter garantire ai cittadini decisioni rapide ma anche sufficientemente meditate, vogliamo poter dare adeguate garanzie a tutte le parti, perché i processi non sono solo numeri, sono vicende dalle quali dipende il destino delle persone".

"Vogliamo un magistrato libero di poter decidere seguendo solo la legge e la coscienza, che non abbia speranza di trarre qualche vantaggio dalle decisioni che deve prendere, ma che non debba nemmeno avere paura delle conseguenze personali che possa subirne. Il carrierismo e il conformismo sono i principali mali della magistratura italiana. Questa riforma - denuncia infine Mi - non fa nulla per contrastarli, ma rischia invece di incentivarli, e non è certamente così che potremo raggiungere gli obiettivi promessi all’Europa".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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